Relazioni tossiche
di Sabina Moro
Spesso non siamo consapevoli di essere inseriti in una relazione definita come “tossica”, vediamo insieme come poterla distinguere.
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Una relazione di qualsiasi natura (sentimentale, familiare o sociale) può essere definita tossica. Il termine tossico appartiene all’ambito della medicina ma viene ampliamene utilizzato anche in psicologia.
È definibile tossica una relazione che non genera uno stato di benessere al soggetto a causa di comportamenti definibili disfunzionali come:
- Elevato grado di litigiosità: la relazione è caratterizzata da continui alti e bassi. Problemi, anche di minima entità, portano a generare conflitti sproporzionati;
- Competizione: il successo dell’altro non viene visto in modo positivo ma è considerato come un segno del proprio fallimento o della propria inferiorità. Questo porta a svalutazioni, competizione e ricerca di fare sempre meglio dell’altro, come se la relazione fosse una gara;
- Prevaricazione di uno dei due membri sull’altro;
- Comunicazione aggressiva o passiva: utilizzo di comunicazione ricca di critiche, sarcasmo e ostilità. Non sempre in modo diretto ma anche attraverso la modalità passiva, evitando di voler chiarire dopo un conflitto, utilizzando la strategia del silenzio per “punire” o comunicando in modo ambiguo con l’obiettivo di manipolare l’altro.
- Controllo eccessivo e/o estrema gelosia: la gelosia è un sentimento comune e funzionale se presente nella giusta misura. Quando però la gelosia sfocia in privazione di libertà (es. non poter più frequentare certi posti), generazione di senso di colpa nell’altro per aver messo in atto alcuni comportamenti (es. “se mi ami devi rispondere subito al telefono, perché io sto male”) o eccessiva rabbia, allora è disfunzionale.
- Mancanza di sostenimento reciproco e non soddisfacimento dei propri bisogni e di quelli dell’altro: è importante che all’interno della relazione vengano condivisi i bisogni di entrambi infatti, può generare uno stato di frustrazione, sia l’assecondare sempre i desideri del partner, sottomettendoci alle volontà dell’altro, sia dar valore solo ai propri bisogni, prevaricando sull’altro;
- Infelicità: non aver voglia di condividere tempo con l’altro, provare sentimenti di ansia quando sappiamo che dovremo incontrarlo, essere in un costante stato di nervosismo e rabbia o invidiare le altre relazioni;
- Limitazione di attività dedicate al proprio sé: provare uno stato di disagio e senso di colpa nel momento in cui dobbiamo fare qualcosa per noi, con l’idea di base che ci dobbiamo sempre occupare dell’altro;
- Paura di esprimersi e di dire la propria opinione;
- Violenza fisica.
Dopo aver elaborato la consapevolezza rispetto al grado di benessere che ci genera la nostra relazione, se percepiamo di essere inseriti in una relazione definibile come tossica, può essere utile iniziare a prenderne le distanze, concentrandoci maggiormente su di noi o richiedendo l’aiuto di un professionista. L’aiuto di un esperto può aiutare per comprendere le motivazioni che ci hanno portato a rimanere inseriti in questo tipo di relazione o per trovare il coraggio di cambiare la situazione attuale.
Dott.ssa Sabina Moro
3934107718
sabina.moro@outlook.it
Instagram: 21grammi_di_psicologia
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