«Quella vipera, lì, era troppo pericolosa»

Egregio Direttore, dopo aver letto gli articoli "L'alpino e la vipera" e "La vipera, l'alpino ...e gli altri" ed i relativi commenti, mi sento in dovere di fornirle anche la mia opinione. Spero di meritare pure io un attimo della sua attenzione

Innanzi tutto devo dire che la valutazione dei rischi è stata fatta, poiché in quel luogo, oltre all'alpino, si recano quotidianamente anziani, bambini e... io!
È vero, il morso di una vipera può non essere mortale su un "fisicatissimo" alpino (anche se la sua mortalità dipende da fattori come la tossicità del veleno o il punto in cui si viene morsi), ma su un bambino che effetto ha? Dobbiamo forse aspettare che succeda?

Magari per dar poi la colpa al bambino che ha messo le mani dove non avrebbe dovuto, o all'alpino, che avrebbe potuto fare ma non ha fatto....
O, peggio, per poter scrivere un bell'articolo strappalacrime all'italiana su una morte bianca e celebrare così la bravura giornalistica del nostro Direttore (sinceramente preferisco leggere l'ironia giornalistica del Vallini fra le righe di un articolo come questo!).

Ora  ho una bella domanda per i Suoi colleghi, caro Direttore: secondo voi la bravura giornalistica starebbe nel NON dire ciò che per qualcuno è scomodo?
Secondo me è esattamente l'opposto! Un bravo giornalista dovrebbe essere super partes e dare spazio a tutte le opinioni, anche se non le condivide (chi è lui per giudicare?).

Mi ferisce profondamente leggere i commenti di coloro che i giornalisti lo fanno di professione!
A fare vera disinformazione sono coloro che utilizzano i mezzi d'informazione solamente per avallare le proprie opinioni!!
Lei ha segnalato alla comunità che quel posto ora è sicuro e i bambini, accompagnati dai nonni, possono giocarci in tutta tranquillità.

Per quanto riguarda i "viperini" beh, come ha detto lei non sono andati lontani, ora risiedono in un bosco non troppo distante dal pascolo in questione: cari naturalisti, se passate da queste parti potreste essere tra i "fortunati" ad incontrarli.

Il povero "bes surgher" non tornerà più, ma tanto, in tutta questa storia, nessuno se l'è filato, pur essendo l'unico residente del luogo di cui si sente la mancanza!

Maura

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Il problema vero, cara Maura, è che ciascuno di noi, quando legge, inforca un suo paio di occhiali che potremmo definire "culturale", nel senso più ampio.
Per questo ci sono opinioni molto discordanti sull'argomento in questione.
Per questo sapevo che avrei sollevato un vespaio, con quell'articolo politicamente scorretto.

Ad ogni modo, visto che non divulghiamo notizie costruite ad arte o false, noi di Vallesabbainews rivendichiamo il diritto di raccontare le storie che più ci aggradano e nel modo che più ci dà soddisfazione, almeno fino a quando il nostro datore di lavoro ce lo permetterà.

Ci piace poi farlo sul web, che offre la possibilità ai lettori di completare le notizie con i loro interventi: ce ne sono di graditi e di indigesti, ma questo fa parte del gioco.

Grazie
Ubaldo Vallini

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