«Postini» avanti tutta

È già operativo, ma è stato inaugurato ieri, il nuovo Centro di distribuzione postale della valle Sabbia.
Il sesto di questo tipo in provincia, dopo quelli di Boario, Verolanuova, Chiari, Roè Volciano per il Garda e Leno.

A fare da forza motrice per l’attività del centro valsabbino, i 16 portalettere che servono 18 Comuni di media e alta Valle, con qualche “sconfino” verso l’Alto Garda.
Vale a dire Agnosine, Anfo, Barghe, Bione, Capovalle, Casto, Idro, Lavenone, Magasa, Mura, Odolo, Pertica Bassa, Preseglie, Provaglio Val Sabbia, Sabbio Chiese, Treviso Bresciano, Valvestino e Vestone.
Un bacino d’utenza nel quale vivono più di 30 mila persone.
Corrispondenza e pacchi destinati ai cittadini di Bagolino, continueranno invece ad essere gestiti dal presidio di Ponte Caffaro.

Il Centro “lavorerà” ogni anno circa 1,6 milioni di “pezzi di corrispondenza”.
Fra questi circa 84 mila tra raccomandate, assicurate ed atti giudiziari e 76 mila pacchi (una media che va dai 500 agli otre 750 pacchi al giorno).

Per l’occasione, alla presenza di alcuni dei sindaci coinvolti e dopo la benedizione impartita dal parroco don Alberto, sono intervenuti la responsabile bresciana di Poste italiane, Antonella Grandinetti, che ha delineato l’operatività del Centro, il sindaco di Barghe Giov Battista Guerra che si è detto orgoglioso di questa realizzazione, ricavata in una struttura vuota da anni, quindi senza consumo ulteriore di suolo.

Il presidente comunitario Giovanmaria Flocchini, a nome di tutti i sondaci, ha ringraziato Poste Spa per l’inversione di rotta avvenuta in questi anni:
«Dieci anni fa Poste Italiane parlava di chiudere gli uffici nei piccoli Comuni, per fortuna così non è stato.
La vicinanza dei servizi ai cittadini per noi amministratori è fondamentale, speriamo che ci possano essere presto le condizioni per ampliare anche i tempi di apertura degli sportelli».

Federico Sichel, responsabile relazioni istituzionali di Poste Italiane per il Nord-Ovest ha ringraziato i portalettere per il ruolo fondamentale avuto in questi mesi difficili:
«Questo Centro, ma anche gli Uffici che sono rimasti tutti aperti e i 200/250 ATM che apriamo ogni anno nei Comuni ancora più piccoli, stanno a dimostrare che Poste Italiane ha trovato il modo di realizzare utili e dividenti, come ogni società privata deve fare, rimanendo però sui territori».