Perché non inseriamo quell'opera nel registro di quelle incompiute?

«Non ci resta che il sarcasmo». Così lo stesso Marini commenta la più recente delle sue tante prese di posizione, in seno al Consiglio della Provincia di Trento, nel tentativo di spingere l’acceleratore sulla macchina delle soluzioni.

Il tema è la rotonda quadrata incompiuta sul fiume Caffaro, che avrebbe dovuto sanare l’obsolescenza di un vecchio ponte in ferro costretto a sopportare un traffico cresciuto negli anni in modo esponenziale, così come la pericolosità ad utilizzarlo.

«Esiste, istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili un “elenco-anagrafe” articolato a livello regionale che serve ad individuare, in modo razionale ed efficiente, le soluzioni ottimali per l'utilizzo di tali opere attraverso il completamento ovvero il riutilizzo ridimensionato delle stesse, anche con diversa destinazione rispetto a quella originariamente prevista» scrive Marini.

Che aggiunge: «Per "opera pubblica incompiuta" si intende l'opera che non è stata completata:
a) per mancanza di fondi;
b) per cause tecniche;
c) per sopravvenute nuove norme tecniche o disposizioni di legge;
d) per il fallimento dell'impresa appaltatrice;
e) per il mancato interesse al completamento da parte del gestore.
Si considera in ogni caso opera pubblica incompiuta un'opera che non risponde a tutti i requisiti previsti dal capitolato e dal relativo progetto esecutivo e che non risulta fruibile dalla collettività».

Rientra in questa casistica la rotonda quadrata di Ponte Caffaro?
Marini ritiene di sì e chiede al presidente della Provincia autonoma di Trento se non è il caso di provvedere, se non dovesse essere compito di Regione Lombardia.

Qui l’interrogazione completa.