15 Febbraio 2021, 09.40
Bagolino Valsabbia
Cultura e tradizione

Il ritorno della radio

di Marisa Viviani

Si è conclusa con successo, venerdì scorso a Bagolino, l'avventura di Radio Canài délä Tópä, un ciclo di dieci trasmissioni radiofoniche, ideate dal Gruppo Salvadàk per sostenere l'umore della gente nel periodo di isolamento causa pandemia


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Una volta la settimana la popolazione, sintonizzandosi sulle frequenze della radio parrocchiale, poteva ascoltare le stravaganze trasmesse dai conduttori e farsi qualche risata, riappropriarsi del proprio dialetto, di tipiche espressioni e proverbi, ricordare luoghi, fatti, aneddoti locali, insomma ritrovarsi in quello stile e umorismo tutti bagossi che si alternavano alla puntuale lingua nazionale, corretta e precisa, ma priva della forza espressiva del dialetto.
 
Nata da una battuta casuale, Radio Canài délä Tópä è stata costruita con spirito assolutamente avventuroso, sviluppando di puntata in puntata il programma di lavoro, affrontando i problemi che si evidenziavano in itinere, disponendo di mezzi tecnici irrisori ma in compenso di una forte motivazione sostenuta da un entusiasmo crescente, a sua volta alimentato dal favore con cui il pubblico andava accogliendo l'iniziativa.
 
Il primo ciclo di sei puntate si era caratterizzato per una certa carica di stranezze spacciate per notizie, e aggiornate di settimana in settimana, facendo il verso alla pseudoinformazione con cui siamo bombardati quotidianamente; il tutto sottolineato da un costante conflitto tra il regista del programma e la sua conduttrice.
 
Il secondo ciclo di quattro puntate è stato invece incentrato sul carnevale, in considerazione del periodo compreso tra fine gennaio e metà febbraio in cui le trasmissioni sarebbero andate in onda.
 
Pur restando fisso il contrasto tra regia e conduzione, che faceva da legante umoristico tra i vari momenti del programma, queste puntate si sono differenziate per la serietà degli argomenti proposti, che hanno trattato il tema del carnevale analizzato sotto vari punti di vista, esposti dai protagonisti o portavoce dei vari settori tramite intervista.
 
Il pubblico ha potuto così riappropriarsi, attraverso la viva voce degli intervistati, del carnevale nelle sue varie componenti, che fanno di questa tradizione, così radicata nel costume della comunità, non una semplice festa da baldoria, ma un rito che si celebra al culmine di una complessa liturgia profana, non esente però da elementi del sacro, come la celebrazione di una messa a inizio carnevale e il suono delle campane a determinarne la fine.
 
Le interviste, ad ampio spettro di rappresentanza, hanno proposto vari aspetti caratteristici del carnevale.
 
Sono così intervenuti rappresentanti di bälärì, capibälärì delle compagnie dei grandi e dei piccoli, sonädùr, liutai, màscär, carnevale di Ponte Caffaro; il gruppo "Voci del Carnevale", Laorète, Mestér dé 'nä òltä, Pro Loco, il parroco don Paolo Morbio, Versilla Salvadori. Sono state ascoltate storie personali e storie del tempo passato di bälärì, di sonädùr, di liuteria, di màscär; resoconti di iniziative a sostegno delle tradizioni del carnevale, degli antichi lavori femminili e maschili riproposti nelle manifestazioni destinate ai bambini, ma apprezzatissime anche dagli adulti; il tutto intercalato da musiche del carnevale, le tradizionali sonàde, cantate con i versi dialettali dai ragazzi dell'oratorio, interessanti anche per un recupero degli antichi canti in parte dimenticati.
 
Ne è uscito un affresco significativo del carnevale di Bagolino, quest'anno vissuto attraverso questi momenti di ricordo, in quanto sospeso per motivi sanitari, ma più che mai vivo nella comunità, e pronto a scatenarsi nelle forme fantasiose e umoristiche, musicali e coreutiche, festaiole, conviviali, rumorose e pacifiche, tipiche di questo carnevale.
 
Gli ascoltatori di Radio Canài délä Tópä, in numero sempre crescente e fidelizzato, hanno particolarmente apprezzato il bel ricordo della loro tradizione, che ha riempito attraverso le onde della radio il malinconico vuoto del carnevale che non c'è.
 
Moltissimi riconoscimenti pervenuti tramite messaggi scritti o a voce, a tu per tu con i diretti protagonisti radiofonici, il regista e la conduttrice, hanno manifestato l'interesse e il piacere per un ascolto che oggi non primeggia certo nelle preferenze del pubblico, attratto di più dalla televisione e dal cinema, che non dal semplice ascolto di voci radiofoniche.
 
Un successo quindi per l'estrosa Radio Canài délä Tópä, che va ascritto a contenuti famigliari, accessibili nel linguaggio e nella forma, ma non banali, divertenti ma non volgari, e per quanto riguardava il carnevale, strettamente appartenenti alla storia conosciuta della comunità e della propria famiglia.
 
Insomma, un ritorno della radio, come avveniva in passato, quando tutti si riunivano attorno all'apparecchio radiofonico per ascoltare notizie, musica, racconti, quando il mondo entrava nelle case suscitando curiosità ed emozioni, stimolando la fantasia che dava forma a volti, intrecci, relazioni, e aspettative nell'attesa di nuovi appuntamenti con le voci lontane, e vicine, della radio.
 
"Non ho neanche lavato i piatti, ho lasciato tutto nel lavandino, mi sono seduta in poltrona per ascoltare la trasmissione con calma, e me la sono goduta tutta, dall'inizio alla fine, senza essere disturbata." : un'affermazione che riassume con simpatia l'attesa dell'appuntamento settimanale con la balzana radio, che ha tenuto compagnia alle persone durante uno dei periodi di isolamento pandemico.

Per il Gruppo Salvadàk è stato un lavoro molto impegnativo, andato a buon fine grazie ad una collaborazione efficientissima tra i suoi organizzatori, e un forte senso della responsabilità assunta verso gli ascoltatori: si prende un impegno e lo si porta a termine ad ogni costo, nel migliore dei modi.
 
Un plauso particolare va infine alla coppia Versilla Salvadori e Marco Melzani, che hanno interpretato con grande efficacia la parte della conduttrice Costanza Versiversaille e del Regista, oltre che partecipare attivamente all'estensione dei testi e delle parti; un apporto fondamentale per la realizzazione del programma, che per la messa in onda si è retto esclusivamente sulle loro capacità teatrali e comunicative.
 
Sarà proprio la fine di questo progetto, o solo un arrivederci? Gli umori del pubblico ambirebbero ad un prossimo ritorno di Radio Canài délä Tópä, e chissà che il dinamico Gruppo Salvadàk non riservi qualche strampalata sorpresa per sorridere ancora.
 
                                                                                                          
Nella foto di Luciano Saia: Versilla Salvadori (Costanza) e Marco Melzani (Regista) in onda su Radio Canài délä Tópä



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