Il penultimo paravalanghe

Centocinquanta metri di Provinciale, la numero 669 fra Valle Dorizzo e il Gaver, finalmente protetti dalle slavine che troppo spesso vengono scaricate dal “Canal Rot”.
E’ la struttura inaugurata ieri a Bagolino: una “paravalanghe” che rende molto più sicuro il transito sotto le balze della Misa necessario  per raggiungere la località sciistica bresciana.

«E’ la quinta galleria del genere costruita lungo la Valle del Caffaro e ci sono voluto 50 anni – ha detto il sindaco Gianzeno Marca -. Siamo ben felici di poterla inaugurare anche se vien da pensare che ci sia voluto troppo tempo».

«Il lavoro sarà completo e dell’indotto invernale del Gaver potrà usufruire tutta la Valle Sabbia quando saremo riusciti a realizzarne ancora una, molto più piccola, per rendere definitivamente sicura l’arteria» ha aggiunto Marca, indirizzando lo sguardo ai rappresentanti degli enti sovraccomunali presenti al taglio del nastro.

Per l’occasione c’era il sindaco di Bagnolo Mella Cristina Almici in rappresentanza della Provincia, che ha lodato la capacità bagossa di raggiungere un risultato così importante e anche esteticamente valido.

C’era il consigliere regionale Floriano Massardi che ha ringraziato per l’attenzione al territorio e ricordato quanto sta facendo la Lombardia per la montagna.
L’assessore Luca Vielmi in rappresentanza del Comune di Breno, competente per il Gaver, che ha annunciato l’arrivo dell’asfalto per la strada che attraversa la Piana.

L’assessore G.B. Guerra per la Comunità montana, che ha lodato il metodo, cioè il coinvolgimento di diversi enti per ottenere il risultato, a partire dal Bim presieduto da Giovanni Zambelli.

Non la festa che avrebbe meritato l’evento, ma una cerimonia semplice, con i rappresentanti degli alpini, i progettisti, i costruttori e don Paolo Morbio che ha benedetto l’opera affidandola alla Madonna di San Luca, tanto cara ai bagossi.

Un momento toccante quello in cui G.B Guerra, leggendo una nota del presidente comunitario Giovanmaria Flocchini, ha ricordato la figura di Sandro Farisoglio, il sindaco di Breno scomparso prematuramente:
«Ricordo ogni momento passato a Crocedomini, tanti progetti, tante idee, tanti sogni, passione e voglia di fare per la nostra gente – un passaggio della lettera -. Sul paravalanghe abbiamo impiegato cinque minuti per trovare la soluzione... ci si capiva al volo, si andava al sodo delle cose».

Per realizzare il paravalanghe “Canal Rot” ci sono voluti un milione e 600 mila euro.
Un milione è arrivato dai fondi per i Comuni di confine. Il resto è frutto di un accordo fra Bim, Comune di Breno e Comunità montana di Valle Sabbia.

Si chiama “Canal Rot” perché ad un certo punto si divide in due e scarica le slavine un po’ da una parte e un po’ dall’altra. Il nuovo paravalanghe “Canal Rot 1” protegge lo scivolamento a valle più frequente.
Manca ancora il “Canal Rot 2”.

.in foto: il taglio del nastro; una slavina caduta fra Valle Dorizzo e Gaver qualche anno fa.