Arriva il lettore di targhe

Qualche infrazione nei giorni scorsi è già stata contestata a carico di camionisti ed aziende.
Sul ponte che a Ponte Caffaro divide province e regioni, coi mezzi pesanti che superano le 40 tonnellate, non si passa.

Così è stato stabilito dalle perizie tecniche che si sono susseguite nei mesi scorsi e così dev’essere. Senza deroga alcuna.
Tanto che ieri, su invito del prefetto, il questore di Brescia ha disposto un sistema di controllo coordinato tra le Forze di Polizia, comprese la Locale e la Provinciale.

Non solo: a supporto degli accertamenti da parte delle pattuglie, a cura della Provincia di Brescia proprietaria della strada, verrà presto installato anche un sistema di sorveglianza elettronico “che attraverso la lettura delle targhe dei mezzi in transito consenta la rilevazione e la successiva contestazione dell'infrazione di detto divieto”.

Linea dura con controlli h24 quindi.
Del resto «il prefetto di Brescia fin dall'inizio del suo mandato – si legge in una nota -, sta attentamente monitorando la questione della viabilità su quel ponte e le relative criticità, connesse alle precarie condizioni della struttura che impediscono la piena fruibilità dello stesso con pesanti ricadute sulla circolazione stradale tra due regioni e tra due province».

La questione è complessa ed è stata già ampiamente dibattuta.
Sullo sfondo c’è l’intenzione di giungere quanto prima ad un accordo interprovinciale che preveda l’avvio di un “sistema rotativo” provvisorio utilizzando entrambi i ponti ora presenti sul Caffaro: quello vecchio e quello nuovo costruito poco più a valle.

La soluzione definitiva potrà arrivare solo dopo una prevista progettazione, che potrebbe portarsi via tutta la prossima estate.
Nel frattempo però non ci sarebbe intesa sulla soluzione prospettata da parte bresciana, che impedisce -perché non sicuro- il transito dei mezzi pesanti in arrivo dal Bresciano lungo la via Campini per raggiungere la zona industriale di Storo.
Questi mezzi dovrebbero prendere il giro largo e passare da Storo paese: ipotesi poco gradita ai trentini.

Nessuno questa cosa la dichiara, ma i termini sarebbero questi: «Accettate questa soluzione, altrimenti per alcuni mesi, fra Trentino e Lombardia, i mezzi pesanti oltre le 40 tonnellate non potranno passare».