23 Aprile 2014, 07.32
Bagolino Lavenone
Turismo

Da Bagolino, un progetto di valorizzazione dell'Eridio

di Redazione

Bagolino e Lavenone insieme per valorizzare il lago d'Idro. Un percorso che unisce i due nuovi ostelli di Lavenone e Ponte Caffaro, offrirà lo spunto per un rilancio in chiave turistica dell'intero comprensorio


Grazie all’accordo di programma per la valorizzazione del lago d’Idro, sottoscritto a luglio del 2012 dai sindaci di Bagolino e Lavenone con la regione Lombardia, ha preso il via un progetto di promozione culturale ed ambientale a supporto del turismo nell’area del lago valsabbino. Un’azione che fa perno sulla realizzazione di due strutture ricettive che saranno operative da questa estate.

Da una parte c’è l’ostello di Ponte Caffaro, frazione lacustre di Bagolino, capace di accogliere una ventina di ospiti.
Dall’altra l’analoga struttura di Lavenone  buona per una decina di persone. Ad unirle, come una colonna vertebrale, il sentiero montano di straordinaria valenza paesaggistica che salendo fino al Passo della Berga attraversa i due territori.

Ecco l’ossatura attorno alla quale si sta sviluppando un progetto che intende valorizzare in chiave turistica le risorse naturali e culturali di questi luoghi in modo coordinato e congiunto, diffondendo la conoscenza del lago d’Idro e dei territori limitrofi in Italia e all’estero.

Le peculiarità da mettere in mostra, fra l’Alto lago d’Idro e le Piccole Dolomiti bresciane, certo non mancano.
L’dea delle due amministrazioni comunali coinvolte nel progetto è quella di mettere in evidenza quanto è stato recentemente realizzato sul territorio, presentandolo secondo una veste nuova e più moderna, mirando all’ampliamento del bacino turistico e valorizzando l’offerta.

Un nuovo logo, il coordinamento con altri progetti e canali turistici già avviati, la nuova cartellonistica, un portale internet dedicato al web-marketing, materiale video e fotografico, l’organizzazione di eventi promozionali e la comunicazione, saranno gli strumenti per valorizzare natura, cultura e storia, ambiente ed attività sportive “green”, gastronomia e tradizioni.

Partendo dal sentiero di collegamento fra i due ostelli, dove potrà soggiornare e trovare tutte le informazioni utili alla sua visita, il turista avrà a disposizione tutta una serie di occasioni per fruire del territorio circostante.

Eccone alcune:
• i percorsi naturalistici ciclopedonali sui fiumi Caffaro e Chiese;
• il periplo podistico del Lago d’Idro;
• i percorsi ciclopedonali ed escursionistici di Bagolino e dell’Alta Valle del Caffaro (Maniva e Gaver);
• la scuola di kite-surf presso Ponte Caffaro e il Circolo nautico Ander (vela, canoa, nuoto);
• i percorsi ciclopedonali di connessione tra Bagolino e Ponte Caffaro ;
• il Geosito, riconosciuto a livello internazionale (Chiodo d’Oro), presso la località Romanterra a Bagolino;
• il borgo di Bagolino (Chiese, tour del paese, tour delle “santelle”, ecc.);
• il progetto “malghe aperte”;
• la Chiesa medioevale in località San Giacomo a Ponte Caffaro, recentemente restaurata ed arricchita dal Centro sulla cultura e lavorazione del legno, raggiungibile mediante un nuovo percorso ciclopedonale attrezzato;
• gli ambienti naturali del Pian d’Oneda;
• gli spazi museali per la valorizzazione delle tradizioni storico culturali locali a Bagolino e Ponte Caffaro;
• il sistema di connessione ciclo pedonale ad anello per la valorizzazione ambientale e culturale del territorio comunale di Lavenone;
• la nuova struttura a servizio della fruizione turistico culturale con annesso archivio storico del lago d’Idro a Lavenone (l’Ostello di Lavenone);

E poi ancora palestre di roccia e scenari mozzafiato sul lago d’Idro e sul territorio circostante.

Un progetto di valorizzazione territoriale che parte dall’’Alto lago d’Idro e dalle Piccole Dolomiti, quindi dai territori di Bagolino e Lavenone, ma che intende mettersi al sevizio dell’intero comprensorio che va dai confini con le valli Trompia e Camonica da una parte, a quelli col Garda dall’altra, spingendosi fin dentro il vicino Trentino.

. in foto: Il lago d'Idro da Ponte Caffaro: Lavenone
. fonte: comunicato stampa





Commenti:
ID43960 - 23/04/2014 08:18:52 - (Baldo degli ubaldi) -

La logica del fare è sempre una scelta vincente sull'ideologica dell'inerzia

ID43963 - 23/04/2014 09:29:31 - (olati) - olati

Complimenti vivissimi per una meravigliosa iniziativa che apri bellissimi orizzonti per la conoscenza e lo sviluppo turistico delola nostra bella valle

ID43965 - 23/04/2014 09:58:22 - (Dru) - Queste sono le cose

Che piacciono a me!!!!!

ID43977 - 23/04/2014 13:47:31 - (dumbo) - Bene!

Per fortuna che esistono ancora amministratori lungimiranti. Bene queste opere per il turismo, per l'economia, per l'alta valle. Nell'attesa che Anfo si attivi per la Rocca, per la ciclabile, per il turismo e per il lago , che Idro abbandoni la logica ambientalista serrata ( o presunta tale) che ha portato in cinque anni al nulla ....dico il NULLA!.., speriamo che questo parziale volano cominci a girare...

ID43979 - 23/04/2014 15:55:03 - (GiO) - Gio

Menomale ci sono anche delle amministrazioni illuminate.

ID43982 - 23/04/2014 16:28:48 - (Aldo Vaglia) -

Certo che il miracolo mediatico l'avevano compiuto. Chi si sarebbe azzardato ad andare contro lo slogan: "Salviamo il Lago d'Idro? Bene che gli fosse andata, il critico si sarebbe preso, del malvagio menefreghista. Il seguito non e' pero' piu' stato all'altezza della situazione e oggi anche il critico rialza la testa. Il "palle o frana" era ironico, ma fasullo. (la paleofrana e' vera). Il deflusso minimo vitale non e' una conquista dei protestatari, ma una legge dello stato. E l'ultimo "il lago non si vende, ma si difende" pone molti interrogativi. Non si vende a chi? E lo si difende per chi? Se il non si vende, sta per il rinunciare a qualsiasi finanziamento che possa arrivare a Idro, la cosa potra' andar bene ai garantiti, ai privilegiati, ai ricchi, ma per chi vive solo del proprio lavoro non la trovera' certo la soluzione migliore. E il si difende per chi? Se solo per il rospo bufo-bufo, la folaga, il gabbiano le piante acquatiche le alghe...e non per la vita dell'uomo, anche

ID43983 - 23/04/2014 16:36:07 - (Aldo Vaglia) - continua

questo e' discutibile. All'uomo serve un lago pulito ossigenato e disinquinato, che possa produrre cibo e dare energia, che sia bello da vedere e possa attrarre turisti. Tutte queste cose servono per la maggioranza degli uomini; alcune, specifiche, solo a qualcuno.

ID43984 - 23/04/2014 17:37:05 - (Dolcestilnovo) -

Ma Aldo, l'Amministrazione Nabaffa aveva provato a rinegoziare gli importi dell'AdP e chiedere con una lettera abbastanza surreale un paio di milioni in piu'. Allora nessuno degli amici della terra aveva protestato, sai la luna di miele era appena agli inizi, gli sposini si perdonavano tutto. O forse pecunia non olet. A nessun livello.

ID43985 - 23/04/2014 17:56:24 - (Denis66) - Ops

Magari mi sbaglio ma , soldi pubblici per valorizzare il privato????

ID43987 - 23/04/2014 18:58:45 - (valsabbinadoc) - Rospi ed esseri umani 1

Gent. Sig. Aldo,avevo capito che le interessassero le sorti del lago e dell'ambiente circostante e la sicurezza dei cittadini!Comincio da quest'ultima.Chi dovranno ringraziare coloro che malauguratamente si troveranno a transitare sulla strada o per la futura rotatoria quando la paleofrana verrà giù, perchè, come dice lei non è una "palleofrana" ma "la paleofrana esiste".Probabilmente quel neologismo dal sapore un po' Boccaccesco, intendeva fare riferimento alle motivazioni per cui si insisteva nel voler eseguire le nuove opere bypassando le proposte alternative di intervento sulla medesima (e quindi spendere quanto preventivato).Sono d'accordo con lei che la conquista del Deflusso Minimo Vitale chissà non sia opera dei movimenti di difesa del lago, ma di una legge europea, ma quindi neppure delle amministrazioni precedenti come affermato dal Sig. Dru in precedente articolo.Inoltre non capisco cosa intende per "chi vive solo

ID43988 - 23/04/2014 19:16:55 - (valsabbinadoc) - Rospi ed esseri umani 2

del proprio lavoro".Mi pare che, dagli inviti alle numerose assemblee alla popolazione, di cui l'ultima rivolta in modo particolare proprio a tutti gli operatori commerciali, si sia cercato proprio la soluzione migliore.Semmai è la Regione Lombardia che ha voluto imporre le opere senza cercare un maggior dialogo e mascherandole, da quel che ho potuto capire, come già scritto, quali opere di valorizzazione, di messa in sicurezza e infine come diga.Credo poi che non si tratti di rinunciare a qualsiasi finanziamento tout-court, ma a finanziamenti che hanno il sapore di carota per poi far assaggiare il bastone per sempre, senza possibilità di proteste ulteriori, viste le condizioni.Infine, se ovviamente vuole farlo e per maggior credibilità di ciò che scrive (e questo lo dirigo anche al Sig. Dru ed al Sig. Dolcestilnovo), mi piacerebbe sapere in cosa è consistito il suo impegno personale, a parte i numerosi articoli e le risposte su

ID43989 - 23/04/2014 19:17:55 - (valsabbinadoc) - Rospi ed esseri umani 3

questo strumento di dialogo, a favore del "lago pulito, ossigenato e disinquinato".Grazie, e scusi il tono forse un po' polemico.P.S.: non mi ritengo ne' un rospo, ne' una fòlaga, neppure un gabbiano o un'alga, però, dopo una settimana di stress famigliare e di duro lavoro (fortunatamente!) di mio marito, la mia vita ha bisogno anche di relax che noi cerchiamo spesso sulle rive del nostro lago (e sottolineo nostro anche se non abito sulle sue rive) dove tutti questi esseri viventi (comprese le acque) mi aiutano a riconciliarmi con il mondo e con me stessa. E sono certa che Elena ed amici condividano questo mio pensiero e che il loro impegno non sia unidirezionale come lei vorrebbe far supporre.

ID43990 - 23/04/2014 19:49:26 - (GGA) - Bha

Ragione aveva il buon dru a dire " sciagura a voi" dei dodo che si sono estinti. Valsabbina doc? paleofrana? e se venisse la fine del mondo? e se venisse la piena millenaria e se venisse la peste? e se si risvegliasse il mostro del lago? L'idra? Valsabbina pensaci .................... e forse hai anche ragione............... mha

ID43991 - 23/04/2014 20:28:42 - (coco) -

Sarà un progetto come il negozio dei prodotti tipici a Lavenone?

ID43992 - 23/04/2014 20:38:31 - (idro) - Preme precisare

Sono d accordo nel puntare sul lago pulito ma precisiamo !!! Ad oggi gli unici studi seri messi in campo sono fatti da regione Lombardia grazie all accordo di programma.2, se ad oggi manca una ciclabile che arrivi a ponte caffaro si deve ringraziare il comune di Anfo e i privati che tengono casa in riva al lago e non vogliono veder passare la gente ... Gli stessi che poi mettono la bandiera SALVIAMO IL LAGO ... Ps la ciclabile permetteva anche la realizzazione del famigerato collettore fognario ...MA CHISSÀ' prima o poi ...

ID43993 - 23/04/2014 20:46:00 - (Dru) - Il senso della calunnia

Io non ho ma scritto che il DMV è una conquista delle amministrazioni precedenti.

ID43994 - 23/04/2014 21:32:40 - (Dru) - Volete un punto che mostra ambiguità ?

" Qualora il progetto di messa in sicurezza del lago non fosse approvato o attuato, secondo gli esiti del procedimento istruttorio in corso, per cause attribuibili ai comuni beneficiari del finanziamento a valere sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2007-2013, il comune responsabile dovrà restituire il finanziamento ricevuto da Regione ciò in quanto il finanziamento delle opere di valorizzazione del lago d’Idro è consequenziale all’obiettivo più complesso di messa in sicurezza dell’area del lago d’Idro. " Questo è scritto nell'ADP2012 sottoscritto da Lavenone e Bagolino... Questo che si trova all'articolo

ID43995 - 23/04/2014 21:34:25 - (dumbo) - ..non solo...

Le stesse persone che occupano aree demaniali, con scivoli in cemento per le le barche che entrano addirittura nel lago (rigorosamente abusivi). poi, gli stessi salvatori si lamentano di non riuscire a fare il periplo del lago perché' i tragitti sono interrotti da semplici e posticcie recinzioni, senza nulla eccepire sulle opere abusive dei loro colleghi..... Ipocrisia al l'ennesima potenza.

ID43996 - 23/04/2014 21:35:28 - (Dru) -

3 mi sembra un punto che deve essere negoziato, in quanto il possibile fallimento del progetto non può essere ascritto totalmente ai soli comuni.

ID43997 - 24/04/2014 07:58:26 - (Dolcestilnovo) - Valsabbina, rospi etc 1

Chi le ha raccontato la fola che la rotatoria avrebbe dovuto essere costruita sulla paleofrana? La sua amica Elena? O qualcun altro altrettanto informato?

ID43999 - 24/04/2014 08:44:11 - (Aldo Vaglia) - Rispondo a valsabbina doc sul mio impegno

Mia cara valsabbina doc. Il fatto che non conosca le cose non l'autorizza a fare prediche moralistiche. Mi sono occupato di qualita' delle acque in tempi in cui non era di moda "l'ecologismo a' la carte". Gia' dagli anni '70-80 la commissione "igiene ambientale" del consorzio sanitario di valle, di cui oltre a me facevano parte i dottori Rovatti e Mazzi, si occupava dell'inquinamento delle acque del lago d'Idro. Sono stato presente, anche fisicamente, alle manifestazioni che, scaduto il contratto con la SlI, volevano la gestione diretta delle acque. L'interesse per il lago e le sue acque e' percio' una questione antica e il copyright degli "amici della terra" un'appropriazione indebita. Ma questo e' solo per rispondere alla sua polemica...Le osservazioni di merito, non smentiscono quanto io dico nel commento, ma ne confermano tutti i contenuti. Gli interventi sulla paleofrana sono inutili, dannosi e impossibili. La paleofrana va costantemente monitorata, non puo' ne' essere messa in

ID44000 - 24/04/2014 08:57:40 - (Aldo Vaglia) -

sicurezza, ne' asportata. Troppo ampia la sua dimensione. Disinquinare e ossigenare non e' una questione di chiacchiera e non lo si puo' fare con le cannucce dei Masai alla Crozza-Briatore. Servono soldi, raffinate tecnologie, volonta' politica e la partecipazione attiva dei cittadini a contenere gli scarichi e usare prodotti veramente biodegradabili. Anche le vegetazioni acquatiche quando consumano piu' ossigeno per la putrefazione di quanto ne abbiano prodotto vanno tolte. Queste questioni "tecniche" non vanno pero' lasciate alla piazza che non distingue esperti da fattucchiere.

ID44020 - 24/04/2014 17:18:16 - (Leretico) - Le opere come imposizione

Dal commento di Valsabbinadoc: "la Regione Lombardia che ha voluto imporre le opere senza cercare un maggior dialogo e mascherandole, da quel che ho potuto capire, come già scritto, quali opere di valorizzazione, di messa in sicurezza e infine come diga". Potremmo invece così integrare: La Regione ha trovato via libera per imporre la sua posizione quando il fronte unito dei comuni è stato incoscientemente rotto da quei super-competenti in materia che hanno deciso per lo scontro irragionevole e intransgente contro l'accordo di programma 2008, contro la Regione e contro chiunque osasse metter in dubbio le loro posizioni. Tutti i laghi alpini compreso il Garda sono regolati e sottostanno al controllo tecnico e di sicurezza del Ministero delle Infrastrutture, non per questo sono delle dighe. Ma lo slogan semplicistico "il lago non è una diga" è lì pronto per la propaganda, facile per nascondere problemi più complessi a cui non si è

ID44021 - 24/04/2014 17:27:59 - (Leretico) - continua

in grado di dare risposte serie. Tutti i documenti stanno a dimostrare il tentativo di bloccare e allungare i tempi della realizzazione delle opere, forse già conoscendo a priori la debolezza delle proprie posizioni, ma buttando lì serie e serie di obiezioni, giuridicamente e logicamente inconsistenti nel merito, solo per perdere tempo. Se dovessimo guardare la questione da questo punto di vista, potremmo anche dire che, impedendo le opere per la sicurezza, si è rischiato fino adesso sulla pelle dei cittadini a valle del lago. Inoltre si è peggiorato, non migliorato, il progetto iniziale e, come ciliegina sulla torta, si è rinunciato ai fondi allegati al progetto per nulla. Quale miope potrà mai apprezzare tale risultato?

ID44023 - 24/04/2014 18:55:20 - (blb) - grazie a Leretico

e aggiungo che avere delle opere di regolazione vecchie e insicure oltre che rischioso per i cittadini e' un facile pretesto per gestire i livelli del lago e svuotarlo a piacimentoo in nome della sicurezza, quindi ben vengano nuove opere per la messa in sicurezza e regolazione .

ID44070 - 26/04/2014 09:38:44 - (kyselak) - per DRU

a proposito dell'art. 3 dell'Accordo di Programma mi sembra che la Regione abbia ingiunto al Comune di Idro la restituzione dell'anticipo percepito sul finanziamento delle spese di valorizzazione del lago. O sbaglio? E il Comune di Idro dove li va a prendere i soldi (per altro avendoli gia' spesi) vista la sua idiosincrasia ai finanziamenti regionali e provinciali? Forse indebitandosi ulteriormente?

ID44111 - 26/04/2014 22:31:29 - (Dru) - Per Kyselak

Per questo motivo bisogna riallacciare sui temi che a tutti son cari. Una guerra di religione non porta che ad un rischio maggiore,l'isolamento. Il problema, e qui lo dico per tutti, non è nei contenuti, chi si mostra contrario ai contenuti sbaglia, chi pensa di indietreggiare dalle conquiste fin qui raggiunte con all'apice l'accordo di programma del 2008, non ha capito che fa il gioco degli "altri" e gli altri non siamo noi tutti che lottiamo per un lago con regola condivisa, gli "altri" sono queli che attraverso le nostre divisioni, lucrano e guadagnano posizioni e metri.Allora, che sia della lista Nabaffa o che sia della lista Salvaterra, l'apporto o potenza "contro gli "altri", poco importa, ciò che importa è capire chi di noi ha "potenza". La "potenza" è la capacità di fare il maggior risultato con il minor consumo, insomma è un risultato positivo e non uno negativo.

ID44112 - 26/04/2014 22:49:00 - (Dru) - guardiamo alla storia, se proprio non vogliamo guardare alla filosofia

Quello che è successo in seno alla comunità dovrebbe essere di lezione per non cadere ancora più in basso. Lo sappiamo tutti che il massimo raggiunto, per ciò che concerne i livelli, è quello scritto nell'accordo di programma del 2008, di lì non si sfugge, possiamo dire che qualcosa sia mancato nella forma, ma chi discute i contenuti ha poca credibilità, mentre chi vuole discuterne la forma ha tutte le ragioni per essere ragionevolmente ascoltato. Anche io ho delle grosse perplessità sulla conduzione dell'affare ADP2008 per ciò che concerne la forma e cioè per quanto si è fatto scavalcando la sacrosanta e brillante "capacità" persuasiva dei diversi elementi determinanti e determinati in seno ai comitati. Ma si sa la forma viene prima del contenuto e la gallina viene prima dell'uovo (Aristotele) e la frittata è fatta... vogliamo ragionare davvero per la difesa del Lago ?

ID44161 - 27/04/2014 18:06:02 - (kyselak) -

parole sante caro Dru. Pero' mi consenta un piccolo appunto. Non e' certo la compagine che fa capo alla Prof. Salvaterra che si rifiuta di riallacciare i temi. L'isolamento lo ha cercato l'amministrazione Nabaffa cercando, paradossalmente, la visibilita' mediatica sostenendo a spada tratta coloro che hanno portato all'estrema conseguenza la politica del rigetto e del non far niente. Mi chiedo se e' possibile che nessun progetto di valorizzazione del lago e del paese di Idro, finanziato con fondi UE, vada bene a questi comitati. Solo l'escursione di 1,30 e poi? Non le sembra riduttivo questo modo di pensare?

ID44164 - 27/04/2014 18:55:47 - (Dru) - Mi sembra prudente più che riduttivo

Mancando la comunicazione giusta delle Capacità (amministrazione Salvaterra) sulle Volontà (Comitati), quelle hanno fatto la fine che effettivamente hanno fatto e la demagogia ha avuto praterie su cui fondare le proprie ragioni d'esistere, ragioni che anche oggi saranno difficilmente sradicate dalla Volontà determinante.

ID44174 - 27/04/2014 20:59:21 - (valsabbinadoc) - Per Sig. Aldo Vaglia

Ancora una volta le devo delle scuse.Mi era sfuggita la sua risposta!Grazie.

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