Marca: «Servono posti letto»

Meno di 4mila abitanti che nei periodi di punta della stagione turistica diventano 12mila.
Si triplicano insomma le presenze a Bagolino, fra le spiagge di Ponte Caffaro il borgo antico del capoluogo e le montagne circostanti.

I “numeri” li fanno i due campeggi: il Pian d’Oneda di Ugo Lorenzi a Ponte Caffaro con 160 piazzole e 34 bungalow; il Remal di Anna Fusi a Valle Dorizzo con 80 piazzole per gli “stanziali” più 18 a disposizione di camper o tende, oltre a 14 appartamenti.

Ci sono poi le numerose “case vacanza” che ospitano comitive di scout o parrocchie, ma anche e soprattutto le “seconde case” distribuite sul vasto territorio, il più grande della Provincia bresciana quasi interamente di proprietà di privati.
Pochi infatti e con superfici ridotte i territori bagossi rimasti in carico al demanio.

Ci sono anche otto B&B censiti, un ostello ed un’area camper a Ponte Caffaro.

«Ci sono pochi posti letto di tipo alberghiero ed è tutta da valutare l’ipotesi di istituire un sistema di “albergo diffuso”, capace di mettere in rete spazi rimasti inutilizzati per gran parte dell’anno, spesso anche nei periodi di massima presenza» lamenta Daniele Scalvini, presidente della Proloco bagossa che apre tutti i giorni in estate e nel fine settimana anche in inverno l’Ufficio turistico.

«Capita spesso che ci chiamino i turisti per sapere dove andare a dormire e non sappiamo dove sistemarli, perché l’elenco in nostro possesso è ridotto rispetto alle effettive disponibilità» aggiunge Scalvini.

Novità nei prossimi anni arriveranno dal grande investimento, anche sull’alberghiero, atteso in base ad un recente accordo di programma al Maniva.
E dall’ipotesi, per ora solo accennata, ma pare di capire non priva di concretezza, che possa presto sorgere sul territorio bagosso un moderno “resort”, ovviamente fornito di spa.

Del resto Bagolino è in pista anche per entrare a far parte dei “Borghi più belli d’Italia”: condizione che imporrà agli imprenditori turistici bagossi un salto di qualità.