Il mondo delle auto elettriche

Le auto elettriche hanno fatto la loro comparsa sin dal 1884: Thomas Edison ha progettato una vettura che assomigliava ad una carrozza a 4 ruote, che poteva muoversi senza l’ausilio di alcun cavallo, vantando per l’appunto un motore elettrico.
Nel corso del tempo c’è stato un disincentivo nel produrre auto elettriche perché le grandi società automobilistiche dell’epoca hanno iniziato a produrre soltanto auto a combustione: per esempio le famosissime Ford, Mercedes, oppure BMW che hanno caratterizzato la seconda metà del ‘900 fino ai primi anni 2000.

Nel 2006 viene prodotta la primissima Tesla, prodotta dall’azienda omonima e fondata da Elon Musk, il quale è ancora l’attuale proprietario e CEO.
Questa azienda ha avuto, nel tempo, un grandissimo successo: per esempio è riuscita a vendere in tutto il mondo, solo nel 2022, 1.313.851 vetture su 1.369.311 automobili prodotte.

In seguito anche altre aziende automobilistiche hanno iniziato a produrre automobili elettriche anche se l’autonomia delle batterie era così bassa che non permetteva di fare neanche 100 km!

Ad ora, quasi tutte le aziende si stanno convertendo ai motori elettrici, i quali non possono essere inseriti sulle attuali vetture perché necessitano di appositi telai, telai che devono essere progettati da zero per sostenere un carico non da poco.
Anche i governi di quasi tutta Europa stanno attuando incentivi per permettere ad un sempre maggior numero di cittadini di potersi acquistare un veicolo ad emissioni zero.

È da dire anche che il 70% dell’energia prodotta da un litro di benzina si disperde nell’ambiente e per questo i motori endotermici hanno un’efficienza del 20-25%; differente la questione per i motori elettrici che invece per efficienza si aggirano intorno al 90%.
Nel tempo, l’autonomia delle batterie sarà sempre più eccellente grazie allo sviluppo di nuove tecnologie  come, per esempio, lo sviluppo di batterie più prestanti e meno pesanti.
C’è da tener conto che le batterie risentono della situazione climatica: in inverno sono meno prestanti (circa 50km di autonomia vanno persi). Tra l’altro, i viaggi di lunga percorrenza devono essere programmati in precedenza per decidere le soste in cui fermarsi per far ricarica.

Attualmente si stanno sviluppando due progetti: il primo è quello dell’Arena del Futuro, vicino all’autostrada Brebemi, che mentre la si percorre, la vettura si ricarica via wireless grazie a dei magneti posti sotto il manto stradale. Il secondo è quello dell’installazione di pantografi sulle autostrade che permettono la ricarica ai mezzi più pesanti.
Sebbene le autovetture necessitino di doversi caricare tramite colonnine, la situazione in Italia è alquanto scioccante: le colonnine di ricarica non sono presenti capillarmente in tutto il territorio italiano: c’è molto divario tra Nord e Sud, basti pensare che al Nord si trova il 58% di tutte le colonnine d’Italia.

Un problema non da poco è la questione della silenziosità delle automobili: molti credono, tra cui anch’io, che il fatto di non essere rumorose possa portare a seri problemi: anziani e giovani, con le cuffie, potrebbero non sentire l’arrivo di un’autovettura rischiando di attraversare sbadatamente ed essere investiti.
La soluzione a questo problema non può essere certo quella di montare casse audio esterne alla vettura per riprodurre il suono di un motore: questa è pura blasfemia nei confronti di chi crede nel bel sound di una vettura a motore endotermico.

Penso che le elettriche, in futuro, avranno il sopravvento sulle endotermiche, ma una cosa che mi dispiacerà tantissimo sarà la privazione di quel bellissimo ruggito che solamente le auto endotermiche possono avere.

di Erik Fanetti

Fonti: leiene.it, greenstart.it

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