Riecco l'orso

«Lo scorso anno si sono verificati eventi simili nei comuni di Anfo, Pertica Bassa, Pertica Alta, Vestone, Lavenone e Bagolino – così la segnalazione da parte della Polizia Provinciale, che sta monitorando il fenomeno -. Come allora, al fine di evitare l’avvicinamento dell’animale a luoghi frequentati dall’uomo e quindi anche agli appostamenti fissi di caccia e per salvaguardare gli uccelli di richiamo, si invitano i cacciatori a ritirare i richiami dalle voliere durante la notte e a non lasciare il pastone di alimentazione in prossimità degli stessi, oppure altri avanzi alimentari, con particolare riferimento ai comuni sopra indicati».

Sarebbe infatti la presenza del mangime ad attirare il plantigrado, che essendo appunto “un orso”, non ci va tanto per il sottile ribaltando i gabbioni col rischio che a rimetterci siano i preziosi uccelli da richiamo, che scappano, muoiono di paura o inavvertitamente schiacciati.

Anche quest'anno la presenza dell'orso sulle montagne della Valle Sabbia è monitorata dagli agenti della Provinciale che in caso di segnalazione raccolgono materiale adatto per ricavare il DNA dell'animale e dargli quindi un'identità ben precisa.

Ci vuole del tempo: le analisi sui reperti raccolti lo scorso anno avevano stabilito che nel periodo fra ottobre e dicembre in Valle di orsi ne erano arrivati due. Ad ora però, è stato segnalato solo l'unica incursione di Anfo.

«Un altro modo per tenere l'orso lontano dagli appostamenti fissi è quello di piazzare tutto attorno un recinto elettrificato, come già si fa per gli alveari» ci dicono gli esperti.