«Com'era», testimonianze della civiltà contadina ad Anfo

Riportiamo uno stralcio dell’introduzione al volume, scritta dal prof. Carlo Sabatti, che interverrà alla presentazione del libro, pubblicato dalla Pro loco di Anfo, per la quale Vanna Seccamani fu per oltre 40 anni, ininterrottamente e fino alla fine dei suoi giorni, segretaria scrupolosa ed efficientissima.

In questo prezioso volume sono raccolti e riproposti unitariamente i «ricordi» e le testimonianze dovuti all’anfese Vanna Seccamani (1939-2009), via via pubblicati a partire dagli anni Ottanta su «Anfo racconta», benemerito notiziario della Pro loco del paese, unico nel suo genere non solo in Valsabbia, in omaggio riconoscente alla cara Vanna che ha salvato amorevolmente dall’oblio significative memorie e aneddoti del «piccolo mondo» di Anfo, esperienze e vicende della nostra civiltà contadina, in gran parte ormai perduta, comuni a molti paesi non solo della Valsabbia e del lago d’Idro.

Ed è anche consolante e piacevole risentire la narrazione di esperienze, sensazioni, emozioni e fatti ancora impressi nel cuore e nella memoria di molti anziani, che i giovani d’oggi non conoscono e che sono sollecitati a scoprire.

In questa pregevole raccolta non mancano i riferimenti ai mestieri di una volta, ai piatti tipici della cucina tradizionale locale ed ai proverbi, che condensano l’antica sapienza popolare; a conclusione è ripubblicata quella che è definita una “vera” fiaba anfese; non si tratta di una novella o favola frutto di fantasia, come quelle che fino alla metà degli anni Cinquanta del ’900 si raccontavano nelle stalle nelle fredde sere d’inverno, ma della storia legata ad un giocattolo, un «bel servizio da tè» per bambola, che apparteneva alla famiglia Treboldi, emigrata da Anfo in Argentina, che Vanna ha avuto in dono dalla mamma Luigina; è una «fiaba» moderna, soffusa di candore e tenerezza.
Un libro, questo, che davvero meritava di essere pubblicato.

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