Consiglio giovane, storia vecchia

Paese piccolo, grandi movimenti nella compagine amministrativa. Ci siamo abituati ad Anfo, dove a dispetto del fatto che sono meno di 400 a votare, il confronto è sempre stato serrato, tanto che nel passato è capitato che venissero presentate addirittura 5 liste.

Fa parte della tradizione litigiosa del borgo, dunque, il fatto che nella passata amministrazione il sindaco Umberto Bondoni avesse perso per strada il suo vicesindaco, che ora gli fa da minoranza.

E la conferma arriva anche per questa ultima tornata, con Bondoni rieletto che ha dovuto registrare la defezione di uno dei suoi consiglieri già al termine della prima riunione pubblica.
Si tratta di Bruno Arrighini, 58 anni, un recentissimo passato nel ruolo di capo-cantoniere per la Provincia di Brescia, terzo per preferenze raccolte.

Ufficialmente le sue dimissioni sono arrivate “per motivi personali”, ma non dev’essergli andata giù di essere stato escluso dalla giunta, messo in secondo piano da un “collega” che ha preso meno preferenze delle sue.

«Squadra che vince non si cambia» ha commentato il sindaco, confermando così indirettamente il motivo per cui Arrighini se n’è andato.
Con Bondoni in giunta sono dunque stati confermati il vicesindaco Luca Dagani (secondo per preferenze dopo il 18enne Giovanni Alberti che però ha preferito fare una prima esperienza più “soft”) e Renato Pelizzari.