29 Giugno 2015, 08.19
Anfo
Oggi avvenne

Bombe nel lago

di Redazione

Ve lo ricordate? Sono passati otto anni da quando una cassa di proiettili di contraerea, ritrovati ad Anfo di fronte all'Imbarcadero,  vennero fatti esplodere a Santa Petronilla. C'era anche Vallesabbianews


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18 giugno 2007


«Ovvio che prima è il caso di valutarne la potenziale pericolosità e porvi rimedio. Poi però ci piacerebbe che questa prima cassa venisse valorizzata, magari inaugurando una raccolta museale di reperti bellici cui dedicare uno spazio in Rocca.
Altrimenti tanto valeva lasciarla dov’era».

L’idea è di Alessandro Bertini, presidente di Eridio Sub, il sodalizio di appassionati (sono una quindicina) che nel pomeriggio di domenica hanno lavorato alcune ore di fronte all’Imbarcadero di Anfo per portare a galla una cassa contenente 9 colpi da obice che, secondo le prime indagini dei carabinieri, risalirebbero al periodo sabaudo.

«Quando l’abbiamo vista sporgere dal fango e l’abbiamo fissata ad una cima, ad una profondità di 20 metri e a 30 dalla riva, non pensavamo certo fosse così pesante – ci ha detto Bertini -. Per issarla abbiamo dovuto utilizzare l’argano dell’ancora di cui è dotata la nostra barca e solo quando l’abbiamo deposta sulla riva, dopo un’ora almeno di immersioni, ci siamo resi conto quale fosse il contenuto».

Un recupero per nulla agevole
, anche perchè per una decina di metri l’acqua del lago offre una visibilità limitata a 30 cm, poi l’acqua si fa limpida, ma anche parecchio buia.
Avvisati dai sommozzatori sono poi intervenuti i carabinieri della Compagnia di Salò che hanno circoscritto la zona piantonandola per tutta la notte in attesa degli artificieri.

A settembre di due anni fa, su quello stesso fondale e facendo seguito ad una segnalazione ben precisa, erano intervenuti quelli della Marina di La Spezia che avevano però trovato solo alcuni pacchi di cartucce “tipo Mauser”.

20 giugno 2007

«Nove granate da 75 mm del peso di 9 chilogrammi ciascuna, buone per i cannoncini della contraerea. Sono state costruite subito dopo la prima guerra mondiale e utilizzate fino ad esaurimento anche nella seconda».

A svelare la precisa identità dell’esplosivo ritrovato domenica scorsa a 20 metri di profondità di fronte all’Imbarcadero di Anfo dagli appassionati dell’Eridio Sub, ci ha pensato il maresciallo Bavetta del X Reggimento Genio Guastatori “Ariete” di Cremona, intervenuto ieri mattina sull’Eridio con un paio dei suoi uomini.

Quanto alla pericolosità di quelle grandi “cartucce”
l’esperto non ha dubbi: «Si tratta di munizionamento ad alto potenziale esplosivo e come tale è da maneggiare con cura. A preoccupare di più sono le spolette di ciu è dotato ogni proiettile, che appaiono particolarmente deteriorate».

Se negli scorsi decenni sopra quella cassa qualcuno ci avesse buttato anche solo l’ancora, insomma, avrebbe potuto provocare una pericolosa detonazione.
Bene hanno fatto i sub, dunque, ad avvisare i carabinieri anche se questi sono stati costretti a piantonare le granate da domenica sera fino a ieri mattina.

I proiettili recuperati ad uno a uno sono stati portati al sicuro dagli artificieri e la settimana prossima verranno fatti brillare.
Fra i presenti alle operazioni di messa in sicurezza il sindaco di Anfo Gianluigi Bonardelli che spera di riuscire a recuperare reperti buoni per il museo che è intenzionato ad allestire all’interno della Rocca d’Anfo.

Insieme alla richiesta di intervento degli artificieri è partita anche quella di bonifica di quello spicchio di lago, chissà che le ricerche con gli strumenti adatti non riservino altre sorprese.    


29 giugno 2007


Sono state fatte brillare, ieri pomeriggio dagli artificieri del Genio Guastatori di stanza Cremona, i nove proiettili da contraerea recuperati nel lago d’Idro di fronte all’Imbarcadero di Anfo giorni fa, dagli “uomini rana” della Eridio Sub.

Erano contenuti in una pesante cassa di legno ed essendo stati fabbricati fra la Prima e la Seconda guerra mondiale presentavano lo stemma sabaudo.

Per alcuni giorni dopo il 17 giugno la cassa era stata “piantonata” 24 ore su 24 dai carabinieri della Compagnia di Salò.
Poi le nove bombe erano state messe in sicurezza dagli artificieri e riposte a Santa Petronilla, dove sono state fatte brillare in piena sicurezza.




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18/06/2007 00:00

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