44mesi per il rapinatore «pentito» di Anfo

Rapinatore «pentito», tanto da regalare, una volta finito in manette, 2 mila euro a un istituto di beneficenza di Brescia. Ma per 11 mesi, dal febbraio al dicembre 2007, aveva dato del filo da torcere alle forze dell’ordine, mettendo a segno una sfilza di rapine alle banche, un bottino, in totale, di circa 70 mila euro.
Poi, tradito dai sentimenti, era andato ad Arco, provincia di Trento, a casa dell’ex moglie per incontrare la figlia e lì, nel febbraio scorso, era stato fermato da carabinieri e polizia che ormai erano sulle sue tracce.

Cristian Regoli, 34 anni, insospettabile commerciante di Anfo che in passato aveva anche gestito insieme al padre una pizzeria a Idro e a 20 anni aveva prestato servizio di leva nell’Arma, ieri, per sei colpi negli istituti di credito della provincia, è stato condannato dal gup Lorenzo Benini a tre anni e otto mesi al processo celebrato con il rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena.
L’accusa, sostenuta in aula dal pm Alberto Rossi, aveva chiesto una condanna a 4 anni e mezzo.
Era accusato di otto rapine, da due, messe a segno l’11 maggio del 2007 a Isorella e l’11 gennaio 2008 al Banco di Brescia di Bovezzo, è stato assolto. Era lui invece il bandito solitario che per sei volte lo scorso anno ha «alleggerito» le banche.

La carriera di rapinatore seriale finita con il pentimento tanto da fare una donazione in beneficenza («una sorta di risarcimento alla collettività per i danni che aveva provocato» ha spiegato il suo difensore l’avvocato Marco Agosti) era iniziata il 16 febbraio 2007 con un bottino di 15 mila e 550 euro «prelevati» con la minaccia di un taglierino al Banco di Brescia di Nave.
Neppure due mesi dopo era entrato in azione impugnando una pistola giocattolo all’agenzia del Banco di Brescia di Bovezzo.
La cadenza di un paio di mesi, giorno più giorno meno, aveva continuato a rispettarla tant’è che l’8 giugno si era presentato ancora con la pistola giocattolo alla Popolare di Crema a Concesio, un bottino di 6.550 euro. Il 9 agosto aveva preso di mira il Banco di Brescia di Rezzato portandosi via questa volta ben 24 mila euro, poi il 2 ottobre ancora il Banco di Brescia ma a Molinetto di Mazzano ed era scappato con 10 mila euro. Era tornato nella stessa agenzia di Molinetto il 13 dicembre e il bottino era stato di quasi 6 mila euro. Il suo ultimo colpo.

A contribuire all’arresto del 34enne anche il fermo di quello che era considerato il complice che, in rubrica telefonica, aveva il numero di Regoli memorizzato alla voce «psicologo».
Ad incastrare l’insospettabile commerciante anche le immagini dei sistemi di videosorveglianza degli istituti di credito svaligiati. Nonostante i tentativi di camuffamento, la faccia di Regoli era infatti ben riconoscibile.

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