Sparita
Esca c’è, esca non c’è. Sembra un esercizio di magia, ma è pura realtà altamente adrenalinica
In questa situazione non sono io il mago, ma uno splendido giovane luccio che tra i canneti e gli erbai (dove stavo manovrando con destrezza uno spinnerbait verde equipaggiato con gommino arancio) lo ha furtivamente fatto scomparire sotto i miei increduli occhi.
Per godere appieno di questi spettacoli di magia consiglio di dotarsi di occhiali polarizzati che consentono di vedere sotto l’increspatura dell’acqua, bypassando il riverbero.
La meta è rappresentata dall’affascinante lago di Gaiano, uno specchio d’acqua veramente ostico da affrontare a piede asciutto a causa della fitta vegetazione che circonda le sue sponde. Le abbondanti piogge recenti, poi, hanno contribuito ad aumentare il livello.
La giornata è caratterizzata da un meteo altamente variabile, con alternanza tra nuvoloni neri e minacciosi a sprazzi di sole caldo: una situazione ideale per il nostro amato predatore, che tende agguati alle sue prede celato tra alghe e ostacoli naturali.
Data la conformazione delle sponde, risulta obbligatorio l’utilizzo di un amo singolo munito di antialga, al fine di evitare spiacevoli incastri e più semplicemente interrompere il moto dell’artificiale rendendolo quindi poco attrattivo per l’esocide.
Come ho spesso scritto, la pesca al luccio è un atto di fede, bisogna crederci fino all’ultimo lancio. La primavera, così come l’autunno, sono i periodi migliori per insidiare questo meraviglioso quanto sfuggente predatore; prediligo, per esperienza, le ore centrali della giornata.
Ed è proprio verso l’ora di pranzo, che, lo spinnerbait, scagliato con precisione, a pochi metri da riva, in uno spazio tra il canneto e una macchia di alghe, viene aggredito con ferocia da un lucciotto affamato: vedere l’artificiale sparire letteralmente sotto le sue fauci ha reso la giornata semplicemente memorabile.
Alla prossima sparizione...