Grazie alla metro-tregua delle ultime ore, sono quasi tutti risolti i problemi alla viabilità in Valle Sabbia, anche se permangono situazioni critiche su alcune stradine secondarie e di servizio alle zone rurali.A Fono d’Ono di Pertica Bassa, in attesa di un ulteriore sopralluogo dei tecnici regionali, si stanno facendo ancora i conti con l’esondazione del Degnone e del torrente Zeruma, che nella notte fra martedì e mercoledì scorsi, in località “Vasche”, hanno distrutto un tratto della strada comunale Buano - Acqua Bianca e lasciato i sottoservizi scoperti, recando ingenti danni anche alla troticoltura di Arrigo Vampini. «Prima di intervenite – riferisce il primo cittadino, Manuel Bacchetti – stiamo attendendo risposte da A2a per la copertura delle loro tubazioni e dalla Regione per gli interventi nel reticolo idrico di loro competenza».Il Degnone, erodendo anche gli argini, ha trasportato a valle una grande quantità di detriti, soprattutto ghiaia e pietre, che si sono distesi anche a ridosso del paese, facendo temere il peggio. Sempre a Pertica Bassa, un’altra frana è scesa lungo la strada Ono Degno - Rifugio Amici Miei che porta in quota anche a numerosi capanni di caccia e fienili, chiusa da martedì 31 in corrispondenza del Torrente Cancassuolo: si sta lavorando per ripristinare anche qui la viabilità, ma ci vorranno alcuni giorni. «Mi auguro questa sia l'occasione per chi di competenza di intervenire sulla pulizia e messa in sicurezza del reticolo idrico principale, laddove fino ad oggi le nostre continue richieste di prevenzione non sono state ascoltate».In qualche modo risolto anche l’isolamento delle frazioni di Presegno e Bisenzio, a Lavenone, con la strada che è stata riaperta, ma in orari delimitati: dalle 8 alle 9.30 e dalle 16.30 alle 18 tutti i giorni, con limitazioni ai veicoli più grandi, per dare modo agli operatori di verificare le condizioni di stabilità dei siti franati e quindi la sicurezza del tratto di strada.In questi giorni si è anche “sciolta” l’isola di detriti accumulata davanti alla spiaggia di Ponte Caffaro, disperdendosi in mezzo al lago e formando una lunga striscia sulle acque che pare un sentiero.