Fermo Fiori, valsabbino di classe 1937, un simpatico macellaio di paese ma anche proprietario di un’azienda anziana di cent’anni. Come c’è riuscito?Sicuramente la sua passione e dedizione al lavoro sono state fondamentali, portandolo a impegnarsi in una serie di attività e investimenti che, non senza sacrifici, hanno dato i loro frutti; ma la sua storia ha un inizio umile. Fermo nasce a Mura nel ’37, in una valle ricca di opportunità, e già da ragazzo si interessa al mondo delle carni, prima imparando il mestiere del macellaio in un negozio di Salò, poi aprendo una nuova macelleria proprio a Mura, il suo paese natale. Non passa molto tempo che, grazie anche ai vitelli dell’amico Fada Giuseppe, quella piccola macelleria si trasforma in una concitata realtà, un negozio degno di guadagnarsi il titolo di “prima macelleria del paese”. Un’attività che non segue le orme di famiglia, il padre era un commerciante di legna, ma che regala al giovane Fiori molte soddisfazioni.Arriva poi la svolta: Fermo, assieme ai suoi due fratelli, acquista l’azienda Roda di Pontevico per 5 miliardi di lire, un acquisto che cambierà il suo mondo lavorativo portandolo dai vitelli ai cavi elettrici; infatti la Roda, presente ancora oggi sul territorio con circa 350 dipendenti, si occupa di costruzioni, installazioni di impianti e reti elettriche.In questa realtà, Fermo si occupava della parte finanziaria e racconta: “Io che vendevo bistecche mi districavo tra colossi come Alcatel e Sirti”.Nonostante i brutti momenti, come il decesso del fratello Rino, non ha comunque perso la sua grande passione per la macelleria e per il lavoro; e i risultati sono arrivati: oggi Fermo Fiori è presidente della Roda, seguita dai nipoti Fabio e Wilma, mentre lui ha di nuovo tutto il tempo per dedicarsi alle sue carni, gestendo la macelleria assieme alla figlia Eliana.