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sabato, 25 ottobre 2025 Aggiornato alle 07:25Economia e Lavoro

AIC, da Odolo al mondo: la meccatronica del futuro nasce in Valle Sabbia

di Redazione

A cinquant’anni dalla fondazione, Automazioni Industriali Capitanio investe in un nuovo polo per l’intelligenza artificiale a Torbole Casaglia. Radici locali, visione globale

 

Dino Capitanio con il figlio Marco
La sede di Torbole Casaglia

 

Automazioni Industriali Capitanio: nuovo sito per la meccatronica

 

Era la metà degli anni Settanta quando Dino Capitanio, giovane tecnico di Odolo, intuì che automatizzare il taglio manuale dei binari avrebbe potuto rivoluzionare il lavoro nei reparti siderurgici. 

Nasce così la prima “pressa spaccarotaie”, e con essa le basi di un’azienda destinata a diventare un riferimento internazionale per l’automazione nella siderurgia.

 

Cinquant’anni dopo, Automazioni Industriali Capitanio (AIC) è un gruppo presente con sedi in Germania, Stati Uniti, India e Brasile, con la casa madre ancora ben radicata nella Valle Sabbia

A Odolo e a Torbole Casaglia, nel Bresciano, si sviluppano oggi le innovazioni più avanzate nel settore meccatronico.

 

Nel 2024, AIC ha raggiunto un fatturato aggregato di 55,7 milioni di euro, con una crescita rispetto ai 47,2 milioni dell’anno precedente. La sola sede di Odolo ha chiuso l’esercizio con 25,6 milioni di euro di ricavi e un utile netto di 326 mila euro

La controllata tedesca Kern Industrie Automation, con filiali in Repubblica Ceca e joint venture in Cina, rappresenta il secondo cuore tecnologico del gruppo, generando 13 milioni di euro di fatturato.

 

Ma è a Torbole Casaglia che oggi si guarda al futuro: un nuovo capannone da 1.000 mq, interamente dedicato alla meccatronica e all’intelligenza artificiale, è il simbolo del rinnovamento. 

«Non costruiamo robot, ma li integriamo nei processi per ridurre l’intervento umano, aumentare la sicurezza e alleggerire il lavoro», spiega Marco Capitanio, CEO e figlio del fondatore.

 

Il progetto comprende anche la riqualificazione di una cascina adiacente, che ospiterà una nuova palazzina uffici da 2.400 mq con 120 postazioni, palestra, sala ristoro, foresteria e lavanderia. 

Il tutto alimentato da un impianto fotovoltaico da 250 kW, in linea con una visione industriale sempre più sostenibile e orientata al benessere dei lavoratori.

 

AIC si è infatti costituita come società benefit, con un impegno dichiarato verso la sostenibilità sociale e ambientale

«Vogliamo ispirare le persone per crescere insieme e lasciare il mondo migliore di come l’abbiamo trovato», afferma Marco Capitanio.

 

Da Odolo a Pittsburgh, dalla prima pressa ai robot intelligenti: la storia di AIC dimostra che anche una piccola intuizione, se guidata da visione e coraggio, può costruire un futuro solido. O, nel suo caso, d’acciaio.

 

(Informazioni prese dal Giornale di Brescia)

 


 

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