«Siamo una fonte alpina, e questo è un valore… ma anche una sfida». 

Con queste parole Michele Foglio, amministratore di Maniva S.p.A., sintetizza lo spirito dell’azienda durante un'intervista che ci porta nel cuore della Valle Sabbia, a Bagolino, dove nasce una delle acque minerali più riconoscibili del panorama italiano.

La posizione isolata è, da un lato, un vantaggio in termini di purezza e immagine del prodotto, ma dall’altro un ostacolo logistico significativo: strade strette, curve pericolose e trasporti costosi pesano sulla competitività di un prodotto dal basso valore unitario come l’acqua minerale.

Eppure Maniva non si ferma. 

Al contrario, investe in sostenibilità e innovazione: propone acqua in plastica, vetro a rendere, brick in cartone, e addirittura fusti Seltz riutilizzabili. Ognuno con i suoi vantaggi, in una visione dove «non esiste un materiale migliore in assoluto», ma solo un uso più consapevole.

L’acqua Maniva è alcalina per natura (pH 8) e questo la distingue sul mercato, insieme alla sua origine montana e a un residuo fisso equilibrato, caratteristiche sempre più apprezzate dai consumatori.

Il gruppo, giovane rispetto ai colossi del settore, ha fatto della dinamicità e della sperimentazione il proprio marchio di fabbrica, lanciando anche una gamma di bibite “vintage” e studiando nuove nicchie di mercato per uscire dalla competizione al ribasso.

Nel futuro di Maniva c'è più intermodalità, un magazzino a valle per gestire meglio la logistica, fotovoltaico, linee produttive a basso consumo, e soprattutto l’ambizione di restare competitivi senza rinunciare al legame con il territorio.

«Viviamo qui, lavoriamo qui, siamo parte della comunità di Bagolino» conclude Foglio. 

E si capisce bene: Maniva non è solo acqua, è identità, innovazione e visione.

🎥 Guarda l’intervista completa per scoprire come nasce e dove vuole arrivare l’acqua con l’impronta delle Alpi.