Aggredisce autista, arrestato
di Ubaldo Vallini

Sabato scorso, un nigeriano clandestino ha aggredito a Vestone l'autista di un autobus della Sia. Sono dovuti intervenire i carabinieri che l'hanno arrestato.

Non voleva pagare il biglietto dell'autobus, ma non voleva nemmeno scendere.
Così, quando l'autista ha insistito perchè uscisse dalla vettura, è stato aggredito a calci e a pugni, finendo all'ospedale.
E' successo a Vestone sabato scorso.
 
Ad aggredire l'autista della Sia, un 43enne residente a Salò, è stato un nigeriano di 25 anni domiciliato a Brescia, ma di fatto clandestino.
Sul posto, avvertiti da quanti hanno assistito alla scena, sono dovuti intervenire i carabinieri di Sabbio Chiese ai quali in quel momento competeva il pattugliamento della Valle Sabbia.
I militari hanno immobilizzato l'energumeno e l'hanno reso inoffensivo, per poi scortarlo sotto arresto prima in caserma poi a Canton Mombello, mentre l'autista del mezzo pubblico è stato medicato nel Pronto soccorso di Gavardo, ricevendo una prognosi di guarigione di 8 giorni.
 
Il nigeriano aveva trascorso il pomeriggio a Bagolino, per piazzare la sua mercanzia da ambulante.
In qualche modo era riuscito a raggiungere Vestone e alle 19 e 30 aveva deciso di salire sull'autobus di linea per raggiungere la città, quando gli è stato chiesto il biglietto di viaggio.
 
E' stato accusato di resistenza ad incaricato di pubblico servizio, lesioni ed interruzione di pubblico servizio, oltre che di danneggiamento del pullman.
Durante l'alterco con l'autista, infatti, l'uomo ha trovato anche il tempo di sferrare una paio di calcioni al portello dell'autobus, ammaccandolo.
 
Più volte fotosegnalato e già colpito da decreto di espulsione, l'ambulante ha patteggiato questa mattina (lunedì) una breve pena e si è ritrovato con in mano un pezzo di carta che lo obbliga ad espatriare entro 5 giorni. 
E se non lascerà il territorio nazionale che succede?
Praticamente niente.
La più recente normativa in materia di sicurezza, infatti, pur prevedendo il reato di clandestinità, di fatto non ha cambiato nulla: se lo riacciufferanno potrà essere nuovamente arrestato e nuovamente espulso, ma nessuno può garantire che lascerà effettivamente il territorio nazionale.
 
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