Antincendio e autoreggenti
di Ubaldo Vallini

Si č conclusa nel migliore dei modi l'esercitazione dell'antincendio boschivo che nei giorni scorsi a Odolo ha impegnato per tutta la mattina piů di 100 uomini e un elicottero.

Anche un nuovo tipo di vasca “autoreggente”, particolarmente leggera, elitrasportata ed alimentata dallo stesso elicottero, fra le novità utilizzate dall’antincendio boschivo valsabbino in occasione dell’ultima esercitazione che si è tenuta la settimana scorsa in territorio di Odolo.
Un centinaio gli uomini coinvolti sulle montagne fra il centro della Conca d’Oro e la valle di Vallio, dove spesso gli incendi ci sono davvero.
Un’esercitazione che, oltre all’indubbio vantaggio di allenare i volontari e le volontarie all’utilizzo di una nuova e sempre più complessa attrezzatura, ha avuto il merito di aver realizzato interessanti opere di ripulitura dei sentieri, attività preventiva particolarmente utile.
 
Con campo base in località Montaer, dove da qualche tempo sono state realizzate una piazzola per l’atterraggio degli elicotteri ed una vasca fissa per il carico dell’acqua negli appositi contenitori, sono stati impegnati i volontari delle squadre antincendio di Agnosine, Anfo, Bagolino, Capovalle, Vasto, Lavenone, Mura, Navono, Odolo, Pertica Bassa, Ponte Caffaro, Provaglio, Roè Volciano, Serle, Sopraponte, Treviso Bresciano, Vallio, Vobarno e Odolo.
Di Odolo soprattutto, ma ce n’erano anche un paio da Bagolino, la quindicina di volontari di Protezione civile, senza preparazione specifica nell’antincendio dunque, che hanno avuto però un ruolo fondamentale nel gestire la logistica delle operazioni e i collegamenti.
 
Sul posto erano poi impegnati un elicottero che si è alzato in volo dalla base operativa bergamasca di Brembilla, i volontari di Pronto Emergenza, gli alpini del Gruppo di Odolo che si sono occupati dell’indispensabile rifornimento di viveri, gli uomini del Corpo forestale di stanza a Sabbio Chiese a fare da supervisori ed i coordinatori della Comunità montana: Marco Mozzi e Michele Borra per quella valsabbina, Sergio Castellini per l’Alto Garda.
 
Sette i settori d’intervento sui quali testare i nuovi materiali, le procedure e le capacità operative.
In alcuni il ripristino o la pulizia dei sentieri, come già detto, in altri le simulazioni con i moduli antincendio e con due diversi tipi di vasca elitrasportabile, che viene poi riempita dall’elicottero stesso ed utilizzata mediante l’impiego di pompe ad alta pressione, le stesse in grado di pescare acqua dai torrenti.
Una vasca in particolare, molto leggera perché priva di un telaio metallico, definibile con l’appellativo di “autoreggente” in quanto è il contenuto stesso d’acqua che la tiene in forma, si presta ad un posizionamento particolarmente rapido, come le condizioni di operatività spesso richiedono.
 
“Per l’elicottero erano stati concordati dai 60 ai 70 minuti di volo da suddividere fra i vari interventi. Ne sono stati utilizzati esattamente 68. Un dato che sta a significare come tutte le fasi dell’esercitazione siano state eseguite esattamente come erano state pianificate” ha detto Marco Mozzi, per sottolinare la soddisfazione degli operatori per la mezza giornata di allenamento.

 

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