Edicola veneta per il letterato valsabbino
di Dario Bellini

Proseguono le celebrazioni per i cinquecentenario dallanascita di Jacopo Bonfadio, illustre letterato valsabbino. Il prossimo appuntamento è nel Veronese

Sabato 12 settembre prossimo a Colognola ai Colli, nel Veronese, si terrà il terzo convegno che quest’anno vede celebrare Jacopo Bonfadio a 500 anni dalla nascita.
Dopo quello di Roè Vociano il 25 ottobre scorso e di Genova il 10 Giugno, Colognola ricorda il soggiorno dell’illustre valsabbino nel 1541 ospite di nobili e intellettuali veneti.
Per questa ragione il comune veronese tributa a Bonfadio la giornata di studi coinvolgendo l’università di Verona ed ospitando alcuni studiosi valsabbini.
 
Dopo aver lasciato Napoli dove ha frequentato due personaggi straordinariamente importanti ispiratori di riformatori religiosi italiani, quel Juan de Valdes di cui traccia un ritratto memorabile e il filosofo Bernardino Telesio i cui testi saranno posti all’indice nel 1596, secondo alcuni studiosi Jacopo sta cercando di diffondere le idee riformatrici nel nord Italia.
Jacopo dedica al piccolo paese vicino a Verona una ode di argomento amoroso ed è il motivo per cui alla fine del Settecento gli viene tributato l’omaggio di un tempietto neoclassico ad insolita pianta triangolare nel giardino di villa Fano.
 
Questa bella edicola in marmo inserita in un giardino di gusto romantico si inquadra nella riscoperta dell’illustre umanista avvenuta dopo la pubblicazione dei suoi testi ad opera del Mazzucchelli nel 1746.
Il gran prestigio che Bonfadio riscuote duecento anni dopo la morte ha un altro riscontro significativo nell’antologia dei luoghi letterari più amati che il grandissimo Giacomo Leopardi pubblica col titolo di Crestomazia italiana nel 1827.
In essa ben due lettere di Bonfadio sono riportate a modello di bella scrittura.
090907Colognola.jpg