La materna statale a Gavardo
Ci scrive Paolo Antonelli, di Gavardo Insieme, segnalando che questo č il momento giusto per chiedere di istituire a Gavardo una nuova sezione di scuola materna statale.

Vorrei sottoporre alla nuova Amministrazione Comunale (AC) di Gavardo una questione che - so bene- non rientra negli obiettivi del proprio programma elettorale, ma che ha una certa rilevanza (prima di tutto per i cittadini di Gavardo) e va affrontata ora, in questi giorni: la possibilità di avere, a partire da quest’anno scolastico, anche a Gavardo una sezione di scuola materna statale.
Chi, come me, lavora nella scuola, sa che in questo periodo l’Ufficio Provinciale Scolastico di Brescia (l’ex Provveditorato agli Studi) assegna le sezioni di scuole materna statali ai Comuni che ne hanno fatto richiesta.
La lista delle richieste in questi ultimi anni è sempre più lunga rispetto alle disponibilità, anche per i continui tagli delle risorse alla scuola da parte dello Stato e quindi è diventato sempre più difficile ottenerle.
 
La precedente amministrazione ha predisposto una nuova struttura, accanto alla scuola G. Quarena, per accogliere due sezioni di scuola materna e ne ha reiterato la richiesta negli ultini due anni.
Quest’anno dovremmo essere in buona posizione in graduatoria, con buone probabilità di vedere esaudita la richiesta. Credo sarebbe un grave errore non cogliere l’occasione.
E’ importante che l’attuale AC faccia, con tempestività, i giusti passi presso l’Ufficio Provinciale Scolastico di Brescia.
Mi è ben presente l’obiezione che potrebbe essere addotta: perché mai un’amministrazione di centrodestra dovrebbe fare una cosa del genere?
 
Per alcuni motivi che cerco di illustrare.
Innanzitutto per una questione economica e di uso efficiente delle risorse. Uno dei cavalli di battaglia di alcuni componenti dell’attuale AC, quando erano all’opposizione, è stato proprio questo. Che la precedente AC non sapesse utilizzare al meglio le risorse disponibili.
Come gli attuali amministratori ben sanno, i costi del servizio di scuola materna sono per la metà a carico delle famiglie, tramite le rette che esse pagano, per l’altra metà sono finanziati dagli enti statali, in particolare il Comune e lo Stato. Ed è noto a tutti la difficoltà crescente dei comuni di reperire ulteriori risorse per questi servizi.
 
Avere la scuola materna statale significa che i costi del personale sono a carico dello Stato (ricordo che rappresentano più del 60% del bilancio delle nostre scuole materne private); perciò il Comune potrebbe impiegare le non poche risorse che verrebbero a liberarsi, per meglio sostenere il servizio complessivo di scuola materna fornito ai cittadini.
Ad esempio contribuendo finanziariamente alla costituzione di un minimo di struttura amministrativa, comune a più scuole materne, ormai indispensabile per garantire stabilità e continuità nel tempo del servizio fornito dalle scuole materne, la cui gestione non può più basarsi sul contributo dei soli volontari.
Oppure riducendo le rette delle famiglie che in questi anni si sono viste scaricare sulle proprie spalle buona parte dei costi crescenti del servizio. O ancora per affrontare l’annoso problema del trasporto scolastico.
 
Un secondo motivo è che in questo modo si arricchisce l’offerta alle famiglie che possono così scegliere tra diverse opzioni educative e si realizza il pluralismo dei servizi, cavallo di battaglia dei liberisti, cioè la presenza sul mercato di diversi gestori del servizio in concorrenza tra loro, e quindi necessariamente portati a dare il meglio si sè.
Personalmente non condivido questa motivazione e credo che nella scuola, come in altri servizi essenziali (che fanno riferimento ai cosiddetti “beni comuni”) si debba realizzare un pluralismo dentro la scuola e non tra scuole; ma questo è un altro discorso.
 
Infine un terzo motivo. Quando si vince le lezioni, si diventa amministratori di tutti i cittadini, anche di quelli che non rappresentano la propria parte politica. Amministratori per il bene comune!
Ecco, questo è una occasione per poterlo dimostrare.
La richiesta di sezioni di scuola statale, a Gavardo, è di lunga data (almeno 30 anni). Più volte negli anni ottanta e novanta, sono state presentate petizioni in tal senso, corredate da diverse firme di genitori e non sono mai state ascoltate.
Saranno state sempre richieste di una minoranza, ma perché non rispondervi positivamente, visto che se ne presenta l’occasione? Questa amministrazione vorrà e saprà cogliere questa opportunità?
 
Paolo Antonelli (di Gavardo Insieme)
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