Il dolore doppio della Valle Sabbia
di Ubaldo Vallini

Regna l'incertezza sui tempi del rientro delle salme da Lignano e da Bibione. Due comuni, due regioni e due diverse interpretazioni delle norme.

Il dolore doppio della Valle Sabbia sta per metà in Friuli e per quell’altra in Veneto, in attesa che la burocrazia faccia il suo corso.
In mezzo c’è la foce del Tagliamento, con l’acqua gelida e i mulinelli che questa contrazione del cuore l’hanno sparsa su dieci chilometri di costa, prendendosi un giorno e una notte per depositarlo per intero sulla terraferma.
Il ritrovamento del corpo di Nicola, da una parte ha tolto anche l’ultima illusione alla quale potersi aggrappare, dall’altra permetterà ai familiari di cominciare quel lento processo di elaborazione del lutto che altrimenti sarebbe rimasto sospeso.
 
Giornata strana quella di ieri, di lutto diffuso.
Per i tanti che hanno raggiunto il mare per stringersi attorno ai familiari più stretti; per i tantissimi che sono rimasti a casa, in Valle Sabbia, con un groppo alla gola, incapaci di ingoiarlo o di tirarlo fuori.
Doveva essere la festa di San Bernardo, che dalle alture di Bione domina l’ampia valle, con gli Alpini a celebrare il loro 45° intonando i loro cori da condividere con gli altoparlanti. Nessuna voglia di farlo.
 
Ha prevalso invece il ritmo cupo delle campane suonate a morto.
Da Odolo per piangere nonno Renzo, ancora il sabato. Da Agnosine ieri mattina, quando si è sparsa la voce che anche il corpo di Nicola era stato restituito dai flutti.
 
La burocrazia dicevamo. Già.
La salma di Nicola Bresciani è stata ricomposta nella camera mortuaria di Bibione, comune veneto, dove le autorità non avrebbero nessun problema a concedere il nulla osta per il suo trasferimento a casa.
Diversa sembra essere la situazione a Lignano, in provincia di Udine, dove regole difformi impedirebbero il rientro della salma di Renzo Tononi prima di martedì.
 
dal Giornale di Brescia

 

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