Disarmo nucleare
L'Amministrazione comunale di Vobarno ha partecipato in via ufficiale alla commemorazione per il 64° anniversario di Hiroshima

“Quel mattino, oltre la montagna, laggiù, un grande occhio si spalancò nel cielo!...Da allora non ho più scordato quell’occhio!...”
Queste sono le parole che in una memorabile sequenza del film “Rapsodia d’agosto” del giapponese Akira Kurosawa, un’anziana signora riferisce a un gruppo di bambini giunti in visita ad Hiroshima.
Poche parole che sintetizzano il dramma consumatosi nella mattina del 6 agosto 1945 sotto l’azzurro del cielo di Hiroshima.
 
Forse per la prima volta nella storia un “delitto” richiese qualche migliaio di corresponsabili diretti. Oggi, a 64 anni da quel delitto, l’umanità ancora si interroga sulla responsabilità di sperimentare sulla pelle del nostro pianeta e sulla nostra, le bombe atomiche, i test nucleari. Con tutte le possibili conseguenze.
Ed è a questo proposito che da numerose associazioni sono state proposte iniziative a sostegno di quell’impegno internazionale già in atto sul fronte del disarmo e della non proliferazione delle armi nucleari.
 
Il Comune di Vobarno ha aderito all’iniziativa proposta dall’associazione Beati i costruttori di pace, che chiede di approvare una mozione sul disarmo nucleare a sostegno di quella parlamentare approvata all’unanimità il 23 giugno 2009, e di deliberare la partecipazione del Comune (con gonfalone) alla manifestazione da tenersi presso l’aeroporto militare di Ghedi, la mattina del 6 agosto alle ore 8.15.
Il Comune di Vobarno ha espresso parere positivo ed ha deciso di sostenere queste iniziative.
 
Questo lavoro di sensibilizzazione si pone alcuni obiettivi fondamentali, espressi nella mozione parlamentare del 23 giugno:
- Incoraggiare nelle sedi internazionali ogni sforzo teso a perseguire la riduzione degli arsenali nucleari per giungere alla firma di un nuovo trattato.
- Assumere un atteggiamento attivo nel sostegno alle iniziative di disarmo nucleare avanzate dall’unione Europea in vista della conferenza del riesame del Trattato di Non Proliferazione programmata per il maggio del 2010 a New York.
 
La manifestazione del 6 agosto, inserita nell’iniziativa della pedalata per la pace da Ghedi ad Aviano, simbolicamente unita alla fiaccola virtuale partita da Hiroshima e attesa a New York per il 3 maggio 2010, si propone un’attenta riflessione sul bisogno di ripensare la pace come sforzo attivo, impegno di amministrazioni e di semplici cittadini.
Alle ore 8.15, quando sul cielo di Hiroshima si accese il “grande sole” che la incenerì, a Ghedi, sotto un cielo a tratti grigio e coperto, un gruppo di semplici cittadini ha sostato in silenzio.
 
Il Comune di Vobarno era presente con il proprio gonfalone. A rappresentare l’amministrazione, il vicesindaco Catia Turrini, l’assessore Marta Cocca, fra i consiglieri Angiolino Crescimbeni ed il sottoscritto, nonché semplici cittadini venuti a sostenere l’iniziativa.
 
Un’antica leggenda giapponese racconta che se un malato grave riesce a fabbricare mille gru di carta, sarà sicuramente fuori pericolo. Mille sagome sono tante da ritagliare , ma la piccola Sadako si mise coraggiosamente all’opera. Aveva dodici anni e si era improvvisamente ammalata di leucemia, conseguenza delle radiazioni che l’avevano colpita dieci anni prima la mattina del 6 agosto 1945. Una gru dopo l’altra uscirono dalle sue mani e ognuna di esse veniva appesa con una cordicella tesa sopra il suo letto. Arrivò fino a 644 gru, la piccola Sadako, prima che le forze l’abbandonassero.
 
Il racconto finisce qui. E ogni altra parola sarebbe sicuramente superflua. La pace è un valore che si costruisce giorno dopo giorno, con la stessa tenace costanza con cui la piccola Sadako ritagliava le sue gru di carta sotto il sole malato di Hiroshima.
 
 
Roberto Maggi

 

090810Ghedi01.jpg 090810Ghedi01.jpg