Il santuario di Rio Secco
di val.

Desiderosi di allontanarvi per qualche ora dalla bolgia dei vacanzieri? il santuario di Rio Secco a Capovalle fa per voi.

Le feste impazzano tutti i giorni, ricche di attrazioni di ogni genere, alla ricerca ciascuna di una propria peculiarità per essere la più appettibile.
Ma muoversi in cerca di relax, da soli, con la famiglia o in compagnia degli amici, non significa sempre e colo far baldoria nelle mille piazze attrezzate di divertimento e libagioni.
 
Numerosi sono gli angoli caratteristici della nostra Valle che val la pena di conoscere, per trascorrervi qualche ora di relax, possibilmente lontati dalle bolgie.
 
Uno di questi è certamente il Santuario di Rio Secco. in territorio di Capovalle, lo si raggiunge lasciando la strada che da Idro sale verso Capovalle, oppure da treviso Bresciano e dalla vobarnese valle di Degagna dalla parte del Cavallino della Fobbia.
 
La leggenda
La leggenda che riguarda questo santuario, narra che nella prima metà del XVII secolo, alcuni carbonari videro nel buio della notte una forte luce splendere sulla roccia di Rio Secco a circa un’ora di strada dal paese di Capovalle, che allora si chiamava Hano.
Immediatamente stupiti da quella luce corsero verso la roccia per vedere cos’era e meravigliati videro tra gli abeti e sopra un muretto un dipinto che raffigurava la Vergine con uno sguardo dolce mai visto prima, immediatamente si inginocchiarono e supplicarono la Madre del Signore.
Appena iniziò a fare luce corsero subito in paese per raccontare l’episodio a tutti ed immediatamente i paesani di tutte le zone vicine accorsero per vedere il dipinto.
Nel giro di pochi mesi, grazie alle offerte del popolo fu eretto una cappella proprio nella zona del ritrovamento del dipinto e di anno in anno l’afflusso di persone della zona aumentò sempre di più, in diversi anni la struttura del Santuario fu ampliata sempre più fino ad arrivare a quella attuale.
 
Purtroppo, come spesso accade, il santuario è stato a più riprese visitato dai ladri, che sino portati via anche il prezioso dipinto.
Il luogo ben si presta a seremi momenti di distensione: con la primavera c'è incessante il canto degli uccelli, d'estate si gode di una leggera brezza a tutte le ore, i colori dell'autunno rendono i faggi ed i castagni che circondano il santuario delizia per lo sguardo. 
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