Fondital, i domatori del freddo
Il gruppo guidato da Silvestro Niboli (caldaie e caloriferi, ma anche raffinazione metalli e fonderia di alluminio) chiude il 2008 con 853 milioni di ricavi, 15 di utile netto e 2.819 dipendenti.

Stabilimento? Nuovo. Conti? In salute. Prospettive? Buone. Siamo a Carpeneda di Vobarno dove il gruppo Fondital, guidato da Silvestro Niboli, ha inaugurato in gennaio lo stabilimento completato in soli due anni di lavoro. Impianto con contenuti innovativi particolari, non ultimo un centro di ricerca e di collaudo nel quale effettuare i test di caloriferi e caldaie. Perché in fondo i caloriferi sono come le auto. Devono esser in grado di affrontare condizioni diverse e rispondere a sollecitazioni che in Svezia non sono quelle di Sanremo, come quelle di Vandoies non sono quelle di Salerno: ed allora ecco che all’interno di un grande «frigorifero» i termosifoni appesi, e ovviamente scaldati, hanno il compito di innalzare la temperatura all’interno del «frigorifero» stesso, in modo da metter in grado il progettista di un edificio di dare una dimensione corretta all’impianto di riscaldamento.

Tredici gas
Ma anche le caldaie possono incontrare condizioni diverse: nel sottosuolo ci sono più tipi di gas e Fondital si è così approvvigionata di tredici diversi tipi di gas per i test delle caldaie. Questa grande sala prove è la sintesi di tre milioni di euro di investimenti, di una collaborazione con il Politecnico di Milano, ma soprattutto di un progetto che come obiettivo finale ha la qualità per il mercato.
E la qualità ha un metodo, che si chiama kaizen, che inizia sulla rampa riscaldata alla quale d’inverno possono accedere senza scivolare gli automezzi che scaricano gli approvvigionamenti, continua nei reparti all’interno dei quali un trenino rifornisce con i componenti le linee di assemblaggio delle caldaie, prosegue nei collaudi approdando poi al mercato.

I ricavi 2008 e poca cig
Mercato che continua ad esser potente: 853,3 milioni di euro di ricavi (erano 955 nel 2007) generati da 2.819 addetti di cui 1.458 in Italia e 1.361 all’estero. Tra questi 23 ingegneri e 30 tra periti e diplomati in materie tecniche per il solo reparto di ricerca , sviluppo, progettazione e assistenza tecnica. Con un ulteriore elemento di stabilità: «all’interno di Fondital Group solamente Fondital - rileva una nota della società - ha usufruito della cassa integrazione per un totale di otto giorni per dipendente nel solo primo quadrimestre del 2009, mai durante il 2008 mentre le altre quattro aziende del gruppo (Raffmetal, Valsir, Marvon e Nuova Florida) non ne hanno usufruito».

Investimenti «auto finanziati»
Massicci, anche nel 2008, gli investimenti: 65,8 milioni di euro (erano 69,6 nel 2007) «interamente auto finanziati» spiega la società, continuando in una strategia che premia soprattutto in stagioni difficili, quando l’azienda deve esser più performante di altre. Stabilimento nuovo (organizzato su 50mila metri che portano Fondital a disporre di un comparto logistico/produttivo/amministrativo di 100mila metri), ricerca e sviluppo, ma anche dettagli per far star bene i clienti ed i collaboratori. Allora basta pranzi di lavoro all’esterno con perdite di tempo, ma un ristorante interno alla fabbrica, aree per la pausa con al centro un’isola di verde, una mensa gradevole. Ma anche tanta tecnologia nei reparti di produzione, attenzione maniacale alla qualità dei componenti acquistati ed anche l’idea di allestire all’interno di Fondital uno stand fieristico in cui i prodotti del gruppo vengono presentati, in cui impiantisti e installatori possono frequentare corsi per la gestione corretta di un prodotto sempre più sofisticato che deve scaldare di più spendendo sempre meno.
Ed anche una rete commerciale che a Carpeneda di Vobarno propone un melting pot di culture e lingue straniere che consentono una gestione tranquilla e senza fraintendimenti dei clienti esteri.

L’analisi dei conti
Il patrimonio di Fondital è passato da 352 a 417 milioni di euro, gli ammortamenti da 53,3 milioni sono scesi a 41,3, il flusso di cassa da 83,2 a 53,5, l’utile da 29,9 milioni è sceso a 15 dopo aver pagato 10,6 milioni di euro di imposte. Silvestro Niboli, sette figli tutti nelle aziende del gruppo, commenta «gli obiettivi restano gli stessi di sempre: servizi pre e post vendita, ampia gamma di prodotti, pacchetto completo che per i nostri clienti prevede fornitura, consulenza, assistenza, progettazione e finanziamento. Oltre a qualità, qualità, qualità» e questo interessa radiatori in alluminio, radiatori a gas ed elettrici, caldaie, moduli di contabilizzazione ed ora collettori solari e moduli fotovoltaici, ultima frontiera di un settore che guarda sempre più al risparmio di energia, forte oggi sì di tredici tipi di gas, ma di un sole solo.

c. f. dal Giornale di Brescia

In foto Silvestro Niboli

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