Volontariato e verde pubblico: una storia di grande successo
A Sabbio Chiese sono le associazioni a curare il verde pubblico di parchi e giardini, sotto il coordinamento del comune.

All’insegna del vantaggio reciproco, e soprattutto di ottimi risultati, a Sabbio Chiese seguono da tempo una strada precisa per la gestione-manutenzione dei parchi pubblici: associazioni e gruppi di volontariato adottano gli spazi in collaborazione e sotto il coordinamento della commissione Ambiente del Comune.

«Il parco Avis - spiegano dalla commissione - viene curato dal gruppo locale dei donatori di sangue e da alcuni volontari. Il Bertella e il Fratta sono invece di competenza del gruppo Federcaccia. Agli alpini sabbiensi spetta la gestione dell’area di Sant’Onofrio e l’annessa chiesetta alpina, mentre il gruppo Anei sistema e abbellisce lo spazio omonimo».

Non è finita: il parco fluviale è stato affidato ai pescatori della cittadina, mentre la commissione Ambiente si occupa di pulizia e manutenzione di più aree verdi: da quella di via Prede a quella della zona ponte e, per quanto riguarda Sabbio Sopra, dal giardino San Rocco a quelli delle via del Chiese e San Martino.

E mentre dal Comune arriva l’invito a farsi avanti rivolto ad altre associazioni e privati, sempre il municipio annuncia l’arrivo di tre nuovi spazi verdi attrezzati: due in frazione (a Clibbio e a Pavone) e una nell’area del cimitero destinata al «punto acqua»: la nuova fontana a tre bocche che distribuirà acqua naturale, gassata e demineralizzata, e che appunto sarà circondata da un giardino pubblico che nelle intenzioni civiche verrà sempre affidato all’associazionismo.

Il compenso per chi si occupa della cura dei parchi sabbiensi grandi e piccoli? Per le associazioni tutto si concretizza anche in un aumento del contributo annuale destinato dall’amministrazione comunale. Ma forse il premio più ambito è quello rappresentato dallo stesso servizio svolto.

M.PAS. da Bresciaoggi

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