Aree montane, fondi per il piccolo commercio
di red.

Ammontano 4.941.000 euro i fondi destinati dalla Regione, tramite le comunità montane, al commercio per sostenere la rete degli esercizi di prossimità in aree svantaggiate come quelle montane.

L'assessore al Commercio, Fiere e Mercati, Franco Nicoli Cristiani, ha firmato con i rappresentanti di 18 Comunità montane (347 Comuni) le convenzioni attuative che danno il via all'erogazione di 4.941.000 euro alle imprese commerciali che operano nelle aree montane.
Il passo successivo è, infatti, l'emanazione di un decreto della Direzione generale Commercio con il quale saranno concretamente erogati i finanziamenti. L'intesa fa seguito al provvedimento approvato dalla Giunta regionale il 6 maggio scorso (con il quale venivano stanziati per il 2009 i quasi 5 milioni di euro) per sostenere la rete degli esercizi di prossimità in aree - come quelle montane - tradizionalmente più svantaggiate sotto il profilo dell'offerta commerciale.

I Programmi di intervento a favore delle imprese e della rete distributiva locale, promossi localmente in collaborazione con le Comunità montane, sono stati presentati in Regione entro l'8 giugno scorso.

La pubblicazione delle graduatorie per la concessione dei contributi è prevista entro il 15 ottobre prossimo.

La fase di difficoltà economica, insieme alla posizione di svantaggio delle zone montane, ha spinto la Regione ad aumentare in modo significativo per l'anno in corso la dotazione finanziaria, destinando risorse economiche fino a tre volte quelle che ogni Comunità montana attiverà per realizzare gli interventi.

"Nel periodo 2006-2009 - ricorda Nicoli Cristiani - la Direzione generale Commercio ha stanziato a favore del commercio di montagna complessivamente oltre 14 milioni di euro e con l'iniziativa che si avvia oggi abbiamo incontrato l'interesse di 18 Comunità montane, a cui va un finanziamento regionale complessivo superiore a 6,5 milioni di euro. Un investimento pari al triplo delle risorse messe a disposizione a livello locale. Uno sforzo notevole per dare aiuti consistenti e tempestivi alle imprese commerciali in difficoltà".

Ammonta a 1.638.000 euro il sostegno a carico delle Comunità montane.

Il Programma di interventi è finalizzato a sostenere e sviluppare nuove attività commerciali, a supportare l'innovazione nelle modalità di organizzazione e informatizzazione della rete commerciale, a qualificare gli spazi di vendita con l'acquisto di nuove attrezzature. Tra gli altri interventi previsti e finanziabili a favore degli esercizi, figurano l'acquisto di dispositivi di sicurezza per il negozio e l'introduzione di sistemi avanzati di gestione e 'fidelizzazione' della clientela.

Rilevante il ruolo della Comunità montana, a cui spetta il compito di promuovere sul territorio l'iniziativa regionale e di coinvolgere eventuali altri partner che intendano mettere a disposizione ulteriori risorse finanziarie. Secondo quanto previsto dalla convenzione che ogni Comunità montana sottoscriverà con Regione Lombardia (quella della Valle Sabbia lo ha fatto), l'ente territoriale assumerà la gestione completa dei bandi attuativi dei Programmi di intervento e dovrà assicurare la conclusione degli interventi di sostegno previsti entro 18 mesi dalla stipula della convenzione con la Regione. Beneficiari degli interventi finanziari sono le piccole e microimprese commerciali e gli operatori di commercio su aree pubbliche con un'attività prevalente nei mercati del territorio montano, oltre alla Comunità montana, esclusivamente per le spese di gestione e coordinamento dell'iniziativa. Per ogni microimpresa del commercio - tra queste la Comunità montana potrà indicare come preferenziali le più svantaggiate, territorialmente e per la dimensione aziendale, oltre a quelle che vendono prodotti tipici - il contributo massimo concedibile è di 20.000 euro. A ogni Comunità montana che sottoscrive la convenzione con la Regione vengono assegnate risorse pari a tre volte quelle attivate per l'iniziativa - anche con il coinvolgimento di altri soggetti - fino a un tetto massimo di 500.000 euro.

Fonte Regione Lombardia

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