«Il bosco che corre»
di Laura

"Siamo nati per vivere con gli altri. Siamo chiamati a portare la gioia"

In questi giorni si sta concludendo un altro anno di vita scolastica che, con i nostri bambini, abbiamo trascorso alla Scuola dell’Infanzia.
Accompagnamo i nostri bambini tutti i giorni, con il sole e con la pioggia, di fretta o con tranquillità, con gioia quando loro sono contenti o con molta fatica quando sono tristi e, varcato il cancello della scuola d’infanzia, troviamo un sorriso, una carezza, ma soprattutto tanta allegria.
 
Come ogni anno le maestre  si sono prodigate ad organizzare la festa di fine anno insegnando ai nostri bimbi graziose e divertenti canzoncine scandite da balletti simpatici.
Quest’anno però, oltre alla tradizionale festa dove i genitori e parenti sono  stati gli spettatori e i bimbi i protagonisti, alcune mamme e papà della sezione verde della scuola statale dell’infanzia di Salò hanno pensato di diventare protagonisti di una favola teatrale e rappresentarla davanti ad un pubblico speciale composto da tutti i bimbi della scuola dell’infanzia.
 
Così, in allegria, papà Francesco ha riarrangiato la favola di Franco Zeffanella intitolata “Il bosco che corre”. 
Ecco in scena, l’orso Bertoldo, la volpe Tina, il cane Gualtiero, la stella Sabrina, il riccio Ginetto, Tio e Tao i funghetti, Alberobello, Cortecciaforte, Solideradici, Nidodipicchio gli alberi, il protagonista Bastoncino, alberello anch’esso, i capi degli uccellini gialli e marroni.
 
Come in ogni favola che si rispetti c’era a anche la voce narrante rappresentata da un Saggio papà.
Fra rime e divertenti dialoghi i genitori hanno raccontato ai bimbi quanto è indispensabile vivere in amicizia e in fratellanza con il prossimo.
Siete stati proprio bravi genitori dei bimbi della sezione verde!!!!
E voi bimbi siete stati degli spettatori molto composti, attenti e allegri. Complimenti!!!  
 
Vorrei dire a tutti i genitori che ancora vivono questa realtà scolastica e a quelli che verranno, di sostenere sempre con forza la scuola perché non diventi un luogo dove parcheggiare i  figli, quando gli impegni chiamano altrove, ma un posto dove vivere insieme ai figli l’esperienza dell’amicizia e la condivisione con altri del difficile ruolo genitori.  


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