Dai minori agli anziani: costi in salita
Più di quarreo milioni di euro per garantire l’assistenza in Valle Sabbia Quasi la metà della spesa grava sulle spalle dei comuni

Le elezioni amministrative appena concluse sono destinate a cambiare anche i responsabili delle politiche assistenziali; ma per l’anno in corso, in Valsabbia le scelte e le spese nel settore dei servizi sociali sono già state fatte. E dal Distretto numero 12 arriveranno oltre 4 milioni di euro tra politiche sociali sostenute dal fondo nazionale e da quello regionale (entrambi erogati dalla Regione) e contributi dei 27 comuni (i 25 della Valsabbia più Muscoline e Prevalle) che fanno parte dello stesso Distretto.
 
«Complessivamente - spiega Carlo Panzera, che è ancora presidente dell’assemblea dei sindaci del Distretto sociosanitario in questione -, da Stato, Regione e comuni arriveranno quattro milioni e 115 mila euro, e sarà particolarmente elevata la quota che ricadrà sulle spalle delle 27 realtà comunali, che dovranno sborsare da sole il 48,5% dell’intera cifra; vale a dire un milione e 992 mila euro».
Costi molto alti che sono «coerenti» con il costante incremento della spesa sociale: tre anni fa nella stessa area territoriale questo settore assorbiva due milioni e 300 mila euro. Oggi invece, salendo oltre i 4 milioni è aumentata di quasi l’80%, così come la quota a carico delle amministrazioni comunali, rispetto al 2006, è cresciuta di oltre il 50%, passando da un milione e 316 mila a quasi due milioni di euro.
 
Cresce la spesa perchè crescono le utenze, con sempre più anziani e sempre più persone «deboli» o a rischio da assistere e curare: si va dalla tutela dei minori che richiede 155 mila euro, più altri 295 mila per l’assistenza domiciliare specifica; dalle leggi 40 (per gli immigrati), 45 (dipendenze), 285 (minori e famiglia) e 162 (disabili) che «costano» 370 mila euro complessivi al buono anziani (che ne richiede 245 mila); dal Centro diurno per disabili che spende 950 mila euro all’innovativo «buono famiglie per la crisi» per il quale sono stati messi sul tappeto altri 120 mila euro.
Senza dimenticare i vari servizi dei comuni (assistenza domiciliare e dintorni) per un altro milione abbondante.
 
Intanto, il Piano di zona 2009-2011 del Distretto 12, intitolato «La regia del territorio per il radicamento della rete e il protagonismo della solidarietà sociale», ha incassato l’approvazione, così come l’accordo di programma (tra i comuni del Distretto, la Comunità montana valsabbina e l’Asl di Brescia), al quale spetterà l’attuazione agli interventi previsti dal primo documento.
«Anche se l’accordo di programma non lo cita espressamente perchè redatto in precedenza, nel complesso degli interventi ce n’è anche uno che risponde alla situazione di crisi che anche i 27 comuni del Distretto, come il resto del mondo, stanno vivendo - spiega il presidente Panzera -. Non è un caso che sia stato creato un fondo "buono famiglie per la crisi" da 120 mila euro, che verrà distribuito su tutto il territorio di competenza sulla base delle reali esigenze, certificate, di ogni famiglia richiedente». 
 
MAssimo Pasinetti da Bresciaoggi
1129NozzaAsl01.jpg