Promo: la nuova piazza ha trasformato il borgo
Il clima elettorale «propizia» l’inaugurazione di opere costate due milioni di euro. La circolazione è più agevole e più sicura per i pedoni. La conclusione dei lavori ha portato pure i parcheggi.

Mancano pochi giorni alle elezioni amministrative, e ogni amministrazione comunale (o provinciale) uscente ne approfitta, se può, per inaugurare tutto l’inaugurabile. Succede anche a Vestone, dove è stata organizzata una apertura ufficiale della piazza di Promo di fatto già pronta, e decisamente trasformata dopo quello che a tutti gli effetti è stato un costoso raddoppio.

Il «prezzo» dei lavori realizzati e divisi in due tranche è stato di circa due milioni di euro: un investimento che ha portato all’allargamento della strada che attraversa la frazione rendendola rettilinea e in grado di «ospitare» due corsie; alla realizzazione di 25 parcheggi pubblici in superficie (a sbalzo su un gruppo di orti prima sottostanti) e di 25 autorimesse sotterranee per i privati (una, concessa in uso gratuito, verrà destinata al Comitato San Lorenzo, che a Promo si occupa di organizzare la tradizionale festa patronale della prima metà di agosto), alla creazione di nuovi marciapiede e di una nuova fontana pubblica.

E l’inaugurazione? È in calendario per oggi alle 17, con la presentazione delle opere, la benedizione del parroco e il tradizionale taglio del nastro.

Un tempo l’antico borgo di Promo era la «capitale» di questa zona, perchè l’essere una urbanizzazione periferica e rialzata era sinonimo di maggiore sicurezza. Oggi è una frazione di Vestone, ma ha conservato la sua bellezza (è tutta esposta al sole) e l’antica fierezza. La principale ricchezza di questo abitato è senza dubbio la chiesa di San Lorenzo, chiamata anche la «Pinacoteca della Valsabbia», un vero scrigno ricco di tesori d’arte. «San Lorenzo è un tempio di architettura romanica poi rimaneggiato nel XVII e nel XVIII secolo - spiegano gli esperti -. Le sue origini risalgono al primo Medioevo, quando qui c’erano una cappella e un ricovero per i pellegrini. La chiesa divenne poi diaconia sussidiaria della Pieve di Santa Maria ad Undas di Idro. Ma il borgo di Promo, sulla via di collegamento tra pianura e mondo nordico (l’attuale strada di fondovalle arrivò solo molto più tardi) diede presto alla chiesa un ruolo alla pari con la Pieve di Idro. Il distacco dal tempio lacustre avvenne già nel 1480, ma alcuni legami rimasero fino al 1928».

Tornando all’operazione piazza, ha cambiato il volto di Promo rendendo il borgo non solo più spazioso e sicuro per i pedoni, ma anche più bello e «arredato», senza però sacrificare la suggestione.

di Massimo Pasinetti da Bresciaoggi

0530VestonePromo.jpg