Aumenti agli amministratori? Il sindaco contrattacca
Clima teso tra maggioranza e opposizione ad Agnosine, nonostante le elezioni siano lontane. Schermaglie al Consiglio comunale.

Niente elezioni ad Agnosine, ma il clima politico del paese è teso. Lo si è visto in Consiglio comunale, con accuse reciproche di falsità. Tutto ha avuto inizio con la lettera in 7 punti che «Insieme per Agnosine» ha distribuito a tutte le famiglie di Agnosine, con varie accuse alla maggioranza, tra le quali una «Relazione previsionale programmatica» che dimentica l’area industriale dismessa ex Rivadossi e sui nuovi capannoni concessi alla Iro in sfregio alla salvaguardia del territorio.

Ma è stato un punto a scatenare la bagarre: «Ci è dispiaciuto verificare che nel bilancio di previsione sono diminuiti gli stanziamenti per sport, cultura e protezione civile. Abbiamo però notato che il capitolo dei compensi agli amministratori è passato dai 17.500 euro del 2008 ai 33.170 del 2009».

Il sindaco Giorgio Bontempi ha risposto: «L’accusa di esserci aumentati lo stipendio mentre la nostra gente è in crisi ci ha più infastidito. Nel 2008 ho rinunciato a percepire il mio stipendio - ha sottolineato Bontempi - (e quei soldi sono finiti in contributo alla parrocchia e non solo) e mi sento ferito da queste vostre menzogne».

«Mi dispiace che si venga tacciati di essere menzogneri, ma soprattutto che ci venga proibito - ha replicato dall’opposizione Campagnoli -. Lei continui pure a offendermi, ho le spalle larghe. Ma faccia a meno di offendere il mio gruppo».

Campagnoli si è quindi dedicato a «rimontare» il puzzle della lettera che Bontempi aveva appena smontato.
Ma poi il sindaco Bontempi ha di nuovo rincarato la dose, nei confronti del solo Campagnoli: «La falsità che la contraddistingue è radicata nel suo dna». E mentre dai banchi della maggioranza si chiedeva ai tre componenti di minoranza di porgere le loro scuse pubbliche per le accuse al sindaco, assessori e consiglieri, attorno a quei fantomatici aumenti di stipendio non si è fatta chiarezza. Le voci restano due: per la maggioranza sono una «bufala» messa in piedi dalla minoranza. Per quest’ultima sono accuse reali.

Massimo Pasinetti da Bresciaoggi