La Casa di riposo pensa al futuro
Questi i programmi di riammodernamento della Rsa vobarnese. La Fondazione Falck chiederà alla Regione l’accredito per altri quaranta posti letto

Serviranno 4.765.000 euro, coperti al 42% da fondi propri accantonati negli anni e per il resto contraendo un mutuo (rata annuale prevista di 210.000 euro per i prossimi 20 anni) per la nuova struttura della Casa di riposo di Vobarno. Fondamentale, dal punto di vista dei costi di gestione, ottenere dalla Regione l’accredito dei 40 nuovi posti, vista l’attuale carenza a Vobarno di posti letto.

«Questo comporterà un dimezzamento dei costi del servizio - spiega il direttore amministrativo Corinna Pavoni - pari a circa 78 euro di retta giornaliera, coperti per metà dall’accreditamento regionale.

Si punterà poi anche al coinvolgimento attivo della popolazione, che già nella realizzazione dell’attuale Rsa contribuì tramite l’associazione «Amici della Casa di Riposo I.R. Falck». «La Fondazione I.R. Falck - spiega il presidente Pierenzo Faberi - offre oggi servizi per 42 anziani non autosufficienti e mini alloggi protetti per 14 anziani parzialmente autosufficienti, un Centro diurno integrato per 30 anziani, un servizio alberghiero notturno per 2 persone e un Centro fisioterapico per esterni per la cura e la riabilitazione di patologie osteo-articolari».

Ma perché l’ampliamento? «A causa del progressivo invecchiamento della popolazione e della fragilità della rete famigliare. In sostanza - conclude il presidente Pierenzo Faberi - l’ampliamento della Rsa prevede un primo lotto per la realizzazione di 2 nuclei contigui agli attuali per 40 nuovi posti letto, con progetto esecutivo già pronto, ed un secondo lotto per la realizzazione di un centro di cottura per 440 metri quadrati al primo livello, e di ambulatori e mensa per 470 metri quadrati al secondo livello. Parte così un’avventura impegnativa, per la quale metteremo in campo tutte le nostre forze a servizio degli anziani».

M.PAS. da Bresciaoggi