A Vobarno si fanno in tre
di val.

Una civica che si orienta al Centrosinistra, una speculare che guarda dall’altra parte, una terza legata a doppio filo alla Lega Nord. Ecco le tre compagini che si presentano a Vobarno.

Una lista civica che si orienta al Centrosinistra e che raccoglie l’eredità degli amministratori uscenti, una speculare che guarda dall’altra parte, una terza legata a doppio filo alla Lega Nord.
Ecco le tre compagini che si presentano con l‘intenzione di governare per i prossimi cinque anni a Vobarno.

Con “Insieme Per Vobarno” ci riprova Carlo Panzera, 50 anni, geometra e libero professionista, attuale sindaco oltre che presidente dell’Associazione dei Comuni bresciani.
“L’idea è quella di andare avanti sulla strada intrapresa cinque anni fa, lungo la quale abbiamo dovuto rallentare per due anni almeno e durante i quali ci siamo trovati a dover affrontare l’emergenza del terremoto” ci dice.
Fra le priorità dell’azione amministrativa la viabilità: “Entro la fine di quest’anno dovremmo riuscire a smettere di dover sopportare in pieno centro storico tutto il traffico della Valle Sabbia, finalmente. Potremo così proseguire con gli interventi di riqualificazione delle parti storiche. Fra queste la Piazza Ferrari e il “Lungochiese” che richiedono anche la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali, ma anche la razionalizzazione degli ingressi alle frazioni e la sistemazione delle zone verdi”.
Poi ci sono l’ampiamento e l’adeguamento del Centro sportivo e l’attenzione alla sicurezza: “Proseguirà la collaborazione fra Vigili del Consorzio, dipendenti comunali e carabinieri nel controllo degli alloggi. Ci sono già cinque telecamere attive per la videosorveglianza, ne metteremo delle altre”.

A contrapporsi con la civica “Vobarno che cambia”, orientata questa al Centrodestra, è Giuseppe Lancini, 70 anni, capogruppo degli Alpini, imprenditore nel ramo trasporti con la Trailer che dà lavoro a duecento persone: “Polo scolastico, nuove normative per regolare la presenza di extracomunitari, adeguamento del Centro sportivo, strade e marciapiedi da sistemare che sono ridotti in uno stato pietoso”.
“Soprattutto c’è bisogno di aria nuova – aggiunge Lancini -, perché pur nelle ristrettezze economiche che le amministrazioni stanno vivendo, si può e si deve amministrare meglio, cominciando col dare validi motivi ai vobarnesi perche si riapproprimo delle loro piazze. Vobarno si sta trasformando in un paese dormitorio dove le case sono cresciute come funghi senza che la dotazione di servizi facesse altrettanto”.

La Lega Nord invece schiera Giuseppe Ferrari, 57 anni, coltivatore diretto in pensione solo da alcune settimane.
Leghista fin dal 1989, Ferrari è stato eletto per tre volte consecutive nel Consiglio provinciale e una volta in quello comunale: “Cominciamo col parlare della valorizzazione degli edifici scolastici dismessi nelle frazioni, prima di annunciare un nuovo polo scolastico; della rete viaria da sistemare che non è solo quella principale; dei problemi del nostro acquedotto che veniva gestito meglio quando non c’erano tante società pubbliche ad occuparsene; della Comunità montana che ci pare un ente inutile, mentre ci serve al massimo un’unione di Comuni per la gestione dei servizi, capace semmai di sopperire alle carenze tecnico amministrative delle realtà più piccole”.
“Poi c’è la questione della sicurezza – conclude Ferrari -. Servono più controlli sui clandestini, noi come Lega Nord siamo in grado di garantirli a livello comunale e a livello nazionale”.

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