Sfida fra trentenni nel paese che invecchia
Pesante ereditŕ, quella lasciata da Osvaldo Graziotti, il sindaco di Capovalle prematuramente scomparso alla fine dello scorso mese di marzo. A contendersela, espressioni delle attuali maggioranza e minoranza, saranno due giovani.

“Certo che mi ricandido, non sono mica il tipo che si tira indietro, mi conoscete: altri cinque anni e poi sotto un altro”. Le parole di Osvaldo Graziotti erano risuonate più o meno così, a metà marzo, accompagnate col consueto sorriso sulle labbra e dallo sguardo limpido che sbirciava da dietro gli occhiali.
La settimana dopo, quel suo stesso generoso cuore l’ha tradito, e l’Osvaldo è passato ad altre sfide. A raccogliere il testimone ci prova Enrico Rizzi, 32 anni, assessore uscente ai Lavori pubblici: “Abbiamo avuto un mese di sbandamento completo, Osvaldo era il nostro papà, un punto di riferimento sicuro. Poi siamo riusciti a reagire, a riproporci per continuare la sua opera”.
A proporre il cambiamento invece, ancora più giovane visti i suoi 30 anni, è Marco Righetti: “Capovalle ha bisogno di una scossa e noi siamo in grado di darla, così non si può più andare avanti” ci dice.

Ma andiamo con ordine.
Enrico Rizzi, capogruppo degli Alpini, perito elettrotecnico alla Fondital di Vestone, si presenta a capo di una civica che si chiama “Lista per Capovalle”: “Schieriamo tre assessori uscenti, ovvio che la continuità per noi è un valore – ci dice quando gli chiediamo cosa c’è da fare a Capovalle -. Dovremo dunque portare a termine il Piano di Governo del Territorio che ci ha impegnati negli ultimi due anni, anche perché per noi vuol dire dotare il paese degli strumenti necessari perché non ci siano altre famiglie ad andare via. La priorità delle priorità è questa”.
Poi comincia ad elencare altre opere: “L’eliporto: noi abbiamo acquisito le aree Azienda Ospedaliera e comunità montana lo devono ora realizzare, predisposto anche per il volo notturno, l’attenzione alla scuola con il sostegno per gli spostamenti e le continue migliorie, un po’ alla volta, come è sempre stato fatto, anche perché le risorse sono quel che sono”.
“La vera sfida però, da queste parti, è farci rimanere i servizi – aggiunge -. Bisognerà lavorare di fino perché non vengano a mancare le poche attività commerciali che abbiamo, lo sportello bancario e quello postale, che già aprono un giorno si e uno no”.

L’alternativa si chiama “Progetto Capovalle”, “Civica orientata verso destra” ci dice il candidato Marco Righetti, commesso di telefonia, anche lui a Vestone tutti i giorni per lavoro: “Possibile che con tutte le cose belle che Capovalle ha da offrire il paese si sia trasformato in un mortuorio? C’è da dargli una bella botta, serve aria nuova. La leva sarà il turismo, per evitare che lo spopolamento che pare inarrestabile si possa trasformare nella morte del paese”.
Il riferimento è alle peculiarità naturalistiche e paesistiche, ma anche alla possibilità di favorire il nascere di una imprenditoria locale dedita all’accoglienza dei turisti: la formula del Bed&Breakfast è una, ma possono essercene anche altre: “Se gli uomini scendono a valle per lavoro e poi scendono anche le donne, a chi interessa più, fra le giovani coppie, di rimanere al paese? – si chiede Righetti -. Ecco allora l’idea di far nascere una realtà produttiva, magari una cooperativa, in grado di valorizzare prodotti locali o di nicchia. Questo, insieme alla potenziamento delle attività che si possono fare in inverno e in estate sul Monte Stino, di tipo turistico o nell’agricoltura e l’allevamento, possono riusicire a movimentare il paese quanto basta per invertire la tendenza allo spopolamento”.

Un appello agli elettori?
“Votate noi perché la strada avviata con Osvaldo è quella buona. Cambiare in questo momento vuol dire fermare il paese per anni e non possiamo permettercelo” ci ha detto Enrico Rizzi.
“Votate per noi per provare a cambiare marcia ed evitare che Capovalle possa un domani scomparire del tutto” gli ha fatto eco Marco Righetti.
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