Finale provinciale all’Asco Vestone
Provinciali Csi nelle mani dell’Asco Vestone, quattro anni dopo l’ultimo successo targato Generale Marcellotti. Come quell’Asco l, sapr quest’Asco qua, essere protagonista anche ai Regionali?

Asco Vestone - Libertas Bagnolo 1 - 0

Un sole ostinato sopra la landa di Trenzano toglie spettacolo ad una battaglia campale che lo avrebbe meritato, visto il prestigioso titolo provinciale in palio. Mai pioggia fu tanto invocata. La spietata calura obbliga invece i 22 cristiani in campo a giocare a passo di bue. Viene fuori una partita più ragionata che corsa, come andava di moda fino ai primi anni 80, calcio totale olandese escluso, in cui hanno la meglio i guerrieri eleganti e tecnici a discapito di quelli ruvidi e galoppatori.

Iniziano meglio le armate del Bagnolo, probabilmente più a proprio agio nel muoversi a certe temperature da pieno luglio. L’esercito del Vestone, che a casa propria è abituato a ragionare intorno agli zero centigradi soffiati giù dalla Corna Blacca per quasi tutta la stagione, se ne sta a guardare impotente per 15 minuti buoni, boccheggiando come una carpa sulla riva. I bassaioli imbastiscono buone trame offensive e vanno vicino alla marcatura almeno un paio di volte, ma una cinica incornata in mischia su piazzato porta invece i montanari in vantaggio. La carpa torna in acqua! La segnatura regala buon umore e consapevolezza da grande a Guance Rosse, che da lì in poi assumerà l’atteggiamento deciso di chi sa di potercela fare. Sul finale di tempo una questione di millimetri nega la gioia del pareggio agli uomini della pianura: l ’incornata a colpo sicuro del loro centravanti avrebbe meritato la rete del pareggio, ma la fronte piena non garantisce l’angolatura desiderata e la palla finisce sui pugni del reattivo guardiano trombone. Un millimetro e mezzo più in là, verso la tempia, e sarebbe stato gol. Bagnolo negli spogliatoi con brutti pensieri in testa.

Nella ripresa c’è più Asco che Libertas. I montanari hanno più gambe e più voglia matta, tanto che sfiorano a più riprese quel letale raddoppio che ammazzerebbe i bassaioli, ma l’imprecisione dei propri avanti grazia il nemico, permettendogli di sperare fino ai 70’ in un beffardo pareggio. Ma le stremate truppe del Bagnolo, ormai sedute sopra i sacchi di farina ad aspettar che giunga morte, non ne hanno davvero più. L’1 a 0 tiene fino al fischio finale.

Provinciali, dunque, nelle mani dell’Asco Vestone, quattro anni dopo l’ultimo successo targato Generale Marcellotti. Come quell’Asco là, saprà quest’Asco qua, seppure cambiata negli uomini e soprattutto nel gioco, essere protagonista anche ai Regionali? Dovevamo andare in ferie, già prenotate tra l’altro, a Pinarella di Cervia con moglie e creature a seguito, ma come dice il direttore: “Le ricordo, caro Dell’Oca, che il suo lavoro finirà quando finiranno le imprese di Guancie Rosse”.
Gli abbiamo risposto: “Obbedisco!”
Regionali a Rezzato, che non sarà Vestone, d’accordo, ma qualcosa di montagna si intravede. Quel tanto che basta a far sì che l’orizzonte non sia piatto. Guance Rosse vede casa sua. Potrebbe essere un vantaggio.

Asco Vestone 7,5. considerato il caldo equatoriale, partita eccellente. La bella signora dalle gote rosate, forte di un’intelligenza superiore, dapprima illude l’avversario di poter passare facendolo sfogare, poi invece passa lei. Più forte anche fisicamente, prende in mano il match per tutta la ripresa, torturando l’ormai sfinito sparring partner che rantolava appoggiato alle corde. Mohammad Alì.

Tifosi, fuori concorso. Siamo ai livelli di quando gli ultrà della Pro Patria, anno ’56, portarono in curva, a sostegno dei propri gladiatori, tre autorevoli elefanti di una certa età. Gli avversari ci misero l’intera partita a capire dove fossero capitati. Capirono qualcosa a sconfitta avvenuta. E quell’anno salvezza fu.
La Curva Blacca in trasferta non ospita elefanti, d’accordo, ma leoni da ruggito e leonesse affamate, e un fantastico drappello di leopardi da tamburo. E campionato provinciale sia!
Quale altro spettacolo bestiale potranno mai organizzare in vista dei Regionali? Esserci!

Armando Dell’Oca
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