I conti in «rosso» della Rurale di Condino
Assemblea tranquilla oltre ogni previsione, anche se non molto partecipata, alla Cassa Rurale di Condino, riunita l'altra sera per l'assemblea ordinaria.

Assemblea tranquilla oltre ogni previsione, anche se non molto partecipata: meno di 400 soci tra presenti e deleghe rispetto agli oltre 1.200 che costituiscono la base sociale, alla Cassa Rurale di Condino, riunita l'altra sera per l'assemblea ordinaria.

Tutto ciò nonostante la situazione non facile dell'istituto di credito, che sta attraversando un periodo piuttosto complicato. Poco più di 900 mila euro la perdita sul bilancio 2008 che testimonia le difficoltà in cui si dibatte la Cassa presieduta fino a pochi mesi fa dall'imprenditore Ermanno Pizzini . Proprio il dato in perdita, a fronte dell'utile di 668 mila euro maturato nel 2007, poteva dare la stura ad arrabbiature dei soci, ma così non è stato, perché l'assemblea ha deciso di affidarsi alla nuova dirigenza, che è subentrata da poco e quindi non ha responsabilità nella gestione precedente.

Significativo l'intervento di un socio che si è espresso contro il bilancio, ma che ha voluto precisare come quanto avvenuto nel 2008 sia da considerare «un incidente di percorso». Un incidente di percorso, anche se il presidente Piero Vaglia non lo afferma, legato in parte al crollo del gruppo Isfin, partecipato dalla banca, e ai guai della Nicolini. Vaglia ha cercato di infondere fiducia nei soci, spiegando anche di aver costituito un fondo di circa 400 mila euro per affrontare eventuali cause, e i soci hanno accolto il messaggio. Fiducia in una nuova gestione, dopo l'uscita di scena del presidente Pizzini e del direttore Emilio Martinelli . Fiducia in un auspicabile percorso verso la risalita, che trae fondamento anche dalla sostanziale stabilita di raccolta e impieghi attorno ai valori del 2007 (99 milioni la raccolta, 83 milioni gli impieghi). Inoltre, con l'esercizio in corso è stata avviata una politica di contenimento dei costi che ha portato a non sostituire un dipendente dimissionario e a non prevedere la sostituzione di un altro dipendente che andrà in pensione a luglio.

Oltre all'approvazione del bilancio, un altro passaggio importante vissuto dall'assemblea è stato quello della nomina di tre nuovi amministratori. Memore di quanto accaduto lo scorso anno, quando egli stesso divenne presidente senza la partecipazione della compagine sociale bresciana (circa 500 soci), Vaglia ha chiesto ai presenti di sostenere un rappresentante della zona sud. Il «bresciano» Andrea Ziglioli è stato così il più votato, entrato in consiglio insieme ai «trentini» Roberto Butterini e Sergio Radoani . Si avvia così una coesione della base sociale considerata importante anche da Bankitalia che il 30 aprile ha chiuso un'ispezione della quale non sono ancora stati resi noti i verbali. Resta il capitolo di eventuali fusioni, visto che la Cassa di Condino è rimasta la più piccola del Chiese. «In questo momento non è una priorità - precisa Vaglia - Al limite potrebbe essere un argomento da riconsiderare in futuro, quando la banca avrà recuperato la propria stabilità».

L. C. dal Quotidiano "Adige"
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