Un patrimonio fotografico in formato digitale
di Cesare Fumana

È stata presentata nei giorni scorsi a Gavardo la digitalizzazione della Diateca “Cesare Goffi”: 36 mila diapositive che saranno rese disponibili al pubblico. Per il futuro il progetto di una diateca dell'intera Valle Sabbia, presso il museo archeologico.

È stata presentata nei giorni scorsi a Gavardo la digitalizzazione della Diateca “Cesare Goffiâ€.
Il progetto permetterà innanzitutto di conservare e poi rendere disponibile al pubblico un ricco patrimonio di circa 36.000 diapositive a colori, più un migliaio di foto in bianco e nero e alcune bozze di pubblicazioni, sempre a carattere fotografico, realizzate da Cesare Goffi, e che la famiglia, dopo la sua morte avvenuta nel 1990, decise di donare al Comune.

Le foto ritraggono in massima parte Gavardo e i luoghi della Valle Sabbia, ma anche Brescia ed altre città italiane ed europee. Scorci, vie, abitazioni, palazzi, interni ed esterni, particolari architettonici, paesaggi, persone, manifestazioni: uno spaccato di vita vissuta e una documentazione visiva del territorio fra il 1963 e 1990, un arco di tempo di circa trent’anni, che testimonia il cambiamento avvenuto. E la particolarità della raccolta di Cesare Goffi sta nel fatto che a distanza di tempo ha ritratto gli stessi luoghi, consentendo così di vederne l’evoluzione.

Grande appassionato di fotografia, uno spirito libero, Goffi era una persona sensibile ai temi ambientali e alla conservazione del territorio, in anni in cui chi si occupava di queste tematiche veniva guardato spesso con sospetto. Con alcuni amici realizzò delle mostre fotografiche che divennero poi altrettante apprezzate pubblicazioni, ora quasi introvabili: “Il volto storico di Gavardoâ€, “Gavardo da salvareâ€, “Vent’anni di vita gavardeseâ€.

Della raccolta si sono occupati un gruppo di amici che fanno riferimento al Gruppo Grotte di Gavardo, che anni fa ha iniziato un lavoro di digitalizzazione delle fotografie. Il progetto di conservazione e di catalogazione ha avuto un’accelerazione grazie all’incontro con “La Bottega Informatica†di Brescia, guidata dal gavardese Daniele Gazzorelli, che gratuitamente sta completando l’opera di informatizzazione dell’archivio fotografico, compresa una indicizzazione di tutti gli scatti per consentirne la ricerca e la fruizione da parte del pubblico. «Per noi è stata l’occasione per fare esperienza nella digitalizzazione di diapositive – ha spiegato Gazzorelli –. Alla fine saranno circa 200 gigabyte di immagini: per la catalogazione utilizzeremo un software gratuito, Picasa, che consentirà al pubblico di poter avere a disposizione queste fotografie. Rimangono ancora poche fotografie da scansionare e alcune deteriorate da restaurare; quindi si procederà a una catalogazione geografica, in modo da consentire la ricerca per località».

Resta poi da acquistare la strumentazione informatica (un piccolo server, vista la mole di dati), che sarà collocata presso il Museo Archeologico della Valle Sabbia. «Attualmente le foto sono conservate presso la biblioteca comunale – hanno precisato l’assessore alla Cultura gavardese Marco Piccoli e Carlo Pettini della diateca “Cesare Goffi†–, ma riteniamo che il posto più consono sia il museo valsabbino, anche perché questo archivio fotografico potrebbe essere ulteriormente ampliato, con interscambi di foto fra i Comuni e con i semplici cittadini che potrebbero conferire altre immagini in copia o in formato digitale. In questo modo, in un prossimo futuro, potrebbe così diventare la diateca della Valle Sabbia». Un progetto ambizioso, ma non impossibile.

In foto Carlo Pettini, Daniele Gazzorelli e Marco Piccoli
0518gavardodiateca.jpg