A Bagolino si ingegnano in due
di Ubaldo Vallini

Confronto a due in terra bagossa, con Gianluca Dagani a rappresentare la continuitŕ e Gianluigi Pelizzari nel ruolo di outsider.

Sarà Gianluca Dagani, ingegnere 40enne, assessore ai Lavori pubblici e all’Urbanistica a Bagolino nonché delegato ad occuparsi di Agricoltura e Forestazione in seno al direttivo della Comunità montana valsabbina, ad ereditare la continuità amministrativa di Marco Scalvini, sindaco uscente, che dopo dieci anni ha deciso di lasciare il campo completamente libero ai suoi.
Gli si opporrà un altro ingegnere: Gianluigi Pelizzari, 59 anni, dirigente alla Dosso Alto dal 2004, dopo 30 anni trascorsi lontano dalla Valle del Caffaro: i primi dodici in un centro di ricerca dell’Enel, altri ad occuparsi di automazione in un’azienda bresciana “figlia della Fiat”.

La continuitĂ 
Dagani si presenta con una lista rinnovata per metà dei suoi componenti: “Un’ottima squadra – ci dice -. Ci sono amministratori collaudati e giovani leve desiderose di dare un impronta al futuro del paese”.
Fra le priorità da affrontare, secondo Dagani, c’è la formulazione del Piano di governo del territorio, che dovrà necessariamente tenere conto della sostenibilità ambientale nelle scelte di tipo urbanistico, cominciando con una seria pianificazione del traffico e con la previsione di costruire parcheggi pubblici o autorimesse da cedere ai privati.
“Un’altra questione è la valorizzazione dei beni ambientali e culturali, da raggiungere mettendo in rete le peculiarità bagosse per farne un prodotto sempre più appettibile dal punto di vista turistico – aggiunge Dagani -, sfruttando le potenzialità endogene possiamo pensare di ridurre il pendolarismo lavorativo.
A Ponte Caffaro c’è da mettere in pratica l’accordo di programma sul lago che prevede la realizzazione di alcune opere”.
Un sogno nel cassetto? “Stabilire un collegamento veloce fra la strada che scorre a valle del paese e la sommità del centro storico, sul modello di alcune cittadine dell'Umbria o di Bergamo: c’era stata l’idea della teleferica, potrebbe essere anche qualcos’altro”.

L'alternativa
A sostegno di Gianluigi Pelizzari c’è una lista con sedici nomi sei dei femminili: “Avremmo voluto fare di più, troppo spesso alle donne attribuiamo la metà del nostro universo e poi di fatto le escludiamo” ci dice lui.
Quanto alle priorità da affrontare nella realtà bagossa Pelizzari non ha dubbi: “Dopo dieci anni di fuochi d’artificio è necessario ridare dignità ai luoghi. Amministrare vuol dire strade pulite, un piano neve adeguato, eliminare i disagi. Soprattutto significa mantenere gli occhi puntati sul territorio, non si può amministrare Bagolino da Bruxelles”.
Un’altra questione è quella delle risorse: “Coi tempi che corrono dobbiamo attrezzarci a utilizzare quelle che abbiamo: agricoltura, turismo, energia. Penso a piccoli impianti idroelettrici come fonte di integrazione del bilancio, conosco bene il settore, ma anche all’accordo sul lago che non ci convince. Ci sono forti appetiti in ballo con lo sfruttamento idrico e sono dell’idea che le amministrazioni lacustri dovranno partecipare con pari diritti a quegli utili”.
Anche Gianluigi Pelizzari ha il suo sogno nel cassetto: "Bagolino deve diventare una comunitĂ  meno isolata, disagio che pesa parecchio e soprattutto sugli studenti, gli operai e le aziende. Una galleria, partendo da Ponte Prada, permetterebbe in un chilometro e ottocento metri di rettifilo di raggiungere Sant'Antonio e il lago d'Idro, facendoci evitare quasi sei chilometri di strada tortuosa. Mi pare una buona idea".
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