Una ricerca-denuncia degli alunni di Idro
di c.f.

Una ricerca che vuole essere anche una denuncia quella realizzata dalle classi quarte A e B della scuola primaria di Idro. Si tratta di un lavoro riguardante Castel Antico, una località dove quasi trent’anni fa fu ritrovato un antico villaggio dei Reti.

Una ricerca che vuole essere anche una denuncia quella realizzata dalle classi quarte A e B della scuola primaria di Idro. Si tratta di un lavoro riguardante Castel Antico, una località sulle rive dell’Eridio dove quasi trent’anni fa fu ritrovato un antico villaggio dei Reti, risalente ai primi secoli dopo Cristo.

«Tra l’agosto il settembre del 1980 – scrivono gli alunni nel libro che raccoglie la loro ricerca –, un gruppo di archeologi portò alla luce i resti di 13 abitazioni con caratteristiche diverse: alcune costruite con pietre a secco, legname e tetti di paglia, in altre invece è evidente l’uso della malta e i tetti erano ricoperti di coppi di produzione locale. Ciò dimostra che i Reti hanno migliorato il loro modo di costruire case al contatto con un popolo più evoluto: i Romani».

Purtroppo lo scavo archeologico non poté proseguire per mancanza di fondi e da anni versa in uno stato di totale abbandono. Ma c’è di più. «Castel Antico – proseguono i ragazzi – si presenta come un dolce rilievo in attesa di qualcosa o qualcuno che si accorga di lui che accolga il suo lamento, il suo grido di dolore. Il suo stato di salute potrebbe essere ulteriormente aggravato dalla minaccia di una strada che, considerata un’opera necessaria e utile, rischia di devastare questo spettacolare territorio. È fondamentale non solo conoscere e valorizzare il patrimonio artistico ma soprattutto salvaguardarlo dagli scempi che, persone poco attente, rischiano di fare».

Di qui l’appello rivolto agli enti preposti alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio archeologico perché si completi l’opera di recupero iniziata anni fa per riportare alla luce l’antico villaggio del popolo Edrano.

Alla fine del libro seguono le firme di tutti gli alunni, che in questo modo sottoscrivono una denuncia di mancata sensibilità del mondo degli adulti, in particolare delle istituzioni, nei confronti di un patrimonio archeologico di pregio che dev’essere tutelato.
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