I soccorsi però funzionano davvero
Tre giorni di esercitazioni e sfide alla maxi-esercitazione promossa dai Volontari del Garda. Fino alla maxi simulazione effettuata tutti insieme, domenica mattina. Vincono i veronesi, fanno una gran bella figura i valsabbini.

Tre giorni di esercitazioni e sfide fra diciotto equipaggi provenienti da cinque regioni d'Italia. Fino alla maxi simulazione effettuata insieme, domenica mattina, nel piazzale della sede dei Volontari del Garda. Questo, in sostanza, il menù della quarta edizione di Lake's Emergency, esercitazione-competizione organizzata dal gruppo di protezione civile salodiano presieduto da Gianfranco Rodella.

L'iniziativa ha visto coinvolti 300 volontari, tra uomini dell'organizzazione, comparse e operatori del soccorso che hanno preso parte alla sfida. La formula è stata quella di una vera e propria competizione tra gruppi di operatori di volontariato extra-ospedaliero. Diciotto gli equipaggi in gara, ognuno composto da un autista e da due o tre soccorritori, provenienti da cinque regioni d'Italia: la Lombardia in prevalenza, ma anche il Trentino, il Veneto, la Liguria e la Toscana.

Gli equipaggi hanno dovuto affrontare sabato sei diversi scenari: cinque interventi di soccorso sanitario da portare a termine entro un determinato limite di tempo ed una prova tecnica di guida di ambulanza.
Ha vinto l'equipaggio di Sos Valeggio (associazione di Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona), giunto secondo nell'edizione del 2008, che si è aggiudicato il trofeo intitolato a Francesco Samuelli, un volontario gardesano scomparso lo scorso anno.

Secondo posto per i Volontari Valle Sabbia di Ponte Caffaro.
Terza posizione per l'equipaggio di Pronto Emergenza di Odolo, che si era imposto l'anno scorso.
La prova di guida è stata vinta dall'autista della Croce Bianca di Verona.

L'evento si è chiuso domenica mattina con la maxi-emergenza, cui hanno preso parte tutti gli equipaggi in gara, prestando le prime cure ai finti feriti e trasportando gli stessi al posto medico avanzato dove operavano un medico e sei infermieri.

Fonte: www.giornaledibrescia.it
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