Doppio depuratore a Sabbio? Forse.
«Non abbiamo mai detto ne sì ne no sull’ampliamento del depuratore perchè nessuno ce lo ha mai chiesto ufficialmente». Parole di Rinaldo Bollani, sindaco di Sabbio Chiese. E la depurazione dell'Eridio frena.

 Tecnicamente parlando sembrava che non dovessero sussistere più elementi di disturbo per il progetto, ma in realtà, la «strada» che porterà alla realizzazione del collettore fognario destinato a risanare le acque del lago d’Idro sembra essere costellata di ostacoli. E non da poco.
Le procedure per arrivare a una serie di accordi con i proprietari dei terreni interessati sono state avviate; i 6 milioni di euro necessari garantiti dall’Ambito territoriale ottimale (Ato) ci sono; la Comunità montana della Valsabbia, dopo aver seguito e concluso la fase di proegettazione, ha passato la palla proprio all’Ato, ma adesso l’intera operazione ha subito una battuta d’arresto. Insomma: mentre la terza galleria fa passi da gigante, lo strumento per salvare l’Eridio è impantatato.

Perchè?
Perchè «a2a», che si sta occupando della realizzazione dell’opera, ha presentato al Comune di Sabbio Chiese una «Dia» (dichiarazione inizio attività) per costruire una struttura preparatoria all’ampliamento del depuratore già esistente in quella cittadina affinchè l’impianto in questione possa in futuro trattare anche i reflui provenienti dall’alta Valsabbia, ma pare che il municipio stia frenando sull’operazione.
A questo proposito, il sindaco sabbiense Rinaldo Bollani chiarisce: «Non abbiamo mai detto ne sì ne no sull’ampliamento del depuratore perchè nessuno ce lo ha mai chiesto ufficialmente». Insomma: se queste sono le premesse difficilmente i lavori saranno conclusi per il 2011 come previsto.

«Inizialmente la struttura per la depurazione degli scarichi fognari doveva essere realizzata a Idro - continua Bollani -, e adesso bisogna verificare se ci sono le condizioni necessarie per ingrandire quello di Sabbio; bisogna verificarne la sostenibilità, e per fare questo ci si deve sedere attorno a un tavolo. Ma nessuno ci ha mai invitato a farlo».
E per confermare il luogo comune che vuole che le cattive notizie non arrivino mai sole, pare che anche la Sovrintendenza ci abbia messo del suo, bocciando il progetto del collettore nel tratto di Idro che, fra la frazione della Pieve e la località Grotta, dovrebbe essere sovrastato da una passerella ciclopedonale.

«È stato informalmente osservato - spiega l’assessore all’Ambiente della Comunità montana Matteo Rovatti - che i massi previsti dal progetto della passeggiata hanno un forte impatto ambientale. Pertanto il piano va modificato, e questa non è una buona notizia per il collettamento di un lago che deve essere alleggerito dagli scarichi al più presto».
A questo punto una domanda è d'obbligo: a chi toccava di concertare gli interventi sul territorio?

Fonte: Bresciaoggi
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