Streetfighter, «nuda» da impazzire
Al Salone di Milano del novembre scorso, la Ducati Streetfighter era stata eletta «miss», bella tra le belle: in questi giorni la Streetfighter 1100 è arrivata nelle concessionarie italiane della casa bolognese pronta a raccogliere meritati successo.

Al Salone di Milano del novembre scorso, la Ducati Streetfighter era stata eletta «miss», bella tra le belle: in questi giorni la Streetfighter 1100 è arrivata nelle concessionarie italiane della casa bolognese pronta a raccogliere meritati successo.
Quasi quindicimila euro per il modello base, tremila in più per il modello S che vanta ulteriori «sofisticherie» nella componentistica: questa naked estrema non ha un prezzo certo contenuto ma le alte caratteristiche tecnologiche adottate sono il meglio di quanto espresso in questi anni dalla Ducati e dall'industria motociclistica nostrana.

Il propulsore a due cilindri è quello della 1098 (gli addetti ai lavori leggono "10 e 98") e anche la ciclistica poggia su sospensioni e freni di altissimo livello per una naked dall’elevatissima potenza, assai apprezzata da chi si cimenterà in pista con passione e sicurezza, certo di essere alla guida di un purosangue di razza.
Il motore della Streetfighter è l’ultima evoluzione del bicilindrico bolognese: il raffreddamento a liquido indica una versione top di gamma del due cilindri a L lascia dunque alla linea delle conosciute Monster il solo propulsore raffreddato ad aria seppur dotato dello stesso schema.

Iniezione elettronica, quattro valvole per cilindro, frizione antisaltellamento e controllo di trazione (sulla versione S) fanno della Ducati Streetfighter un mezzo raffinatissimo dalla limitata massa globale (si parla di meno di 180 chilogrammi).
La linea, inutile dirlo, è di rottura: aggressiva e cruda sembra essere - visti i tentativi di copiatura già messi in atto dalla concorrenza - la nuova via seguita dalla naked; moto nate senza carenatura o alcun riparo aerodinamico e oggi mezzi di espressione della potenza più pura.


Luca Scarpat dal Giornale di Brescia
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