Quella maledetta fretta
di Ubaldo Vallini

Forse non se n’č neppure accorto, certo non ha avuto scampo. Quando il camion si č sdraiato sulla fiancata sinistra e la gru l’ha colpito in pieno ormai non c’era piů nulla da fare. E' morto cosě, in cava a Sabbio, Ivan Bonincontri di Tignale.

Forse non se n’è neppure accorto, certo non ha avuto scampo. Quando il camion si è sdraiato sulla fiancata sinistra e la gru l’ha colpito in pieno ormai non c’era più nulla da fare.
Erano circa le 11 del mattino e i primi ad accorrere sono stati gli impiegati dall’ufficio, attirati dal gran fracasso del mezzo che si ribaltava ad una ventina di metri, poi gli altri operai che stavano lavorando in fondo al piazzale della Italcave duecento metri più in là.
In mezzo al polverone causato dallo scarico del pesante mezzo che si era infilato nel terreno, tanto che inizialmente pareva un incendio, hanno fatto presto ad accorgersi che l’operaio non era riuscito a venirne fuori.

Straziato dal braccio della gru
E’ morto così Ivan Bonincontri, straziato dal braccio della gru che egli stesso stava manovrando e che gli ha schiacciato testa e torace.
Aveva compiuto 40 anni a gennaio e viveva con la moglie a Prabione di Tignale, in vicolo Alcide De Gasperi al civico numero 3.
Immediato l’allarme al 118 che ha inviato sul posto l’eliambulanza da Brescia che è atterrata poco distante e l’autolettiga di Pronto Emergenza da Odolo. Tutto inutile.
Per i rilievi sono intervenuti i carabinieri della locale stazione e i tecnici dello Psal che per il Garda e la Valle Sabbia fanno base a Vobarno.
Da Salò sono saliti anche i Vigili del Fuoco.

Tre blocchi da 12 quintali
Ivan Bonincontri lavorava per la Bdf, l’azienda di Franco Bocchio che da Manerba si occupa di scavi, demolizioni e movimento terra. Ieri era salito in Valle Sabbia per le operazioni di sistemazione della nuova “pesa”, visto che gli impianti della Italcave, che si trova nell’area occupata anche dallo svincolo “Sabbio Sud” della Variante alla 237 del Caffaro, devono essere spostati.
Al posto dell’attuale sede, infatti, dovrebbe sorgere un nuovo centro commerciale.
“Il titolare della Bdf è un amico e mi aveva chiesto di poter caricare alcuni blocchi di cemento perché gli servivano in azienda. Io avrei dovuto disfarmene e gli ho detto di sì - ci ha raccontato Enzo Fontana, titolare della Italcave -. Quando è successo questa disgrazia l’operaio stava caricando proprio quei blocchi. Pesano circa 12 quintali ciascuno”.

Stabilizzatori sistemati male
Trentasei quintali: nessun problema per la gru “Fassi” montata sul “quattro assi” Man, che ne “tira” centocinquanta. A patto di sfilare per bene gli stabilizzatori del camion.
A trarre in inganno l’operaio, che i colleghi di lavoro hanno descritto come prudente ed esperto, forse è stata la fretta.
Fatto sta che di quelle salvifiche quattro braccia di stazionamento ne aveva abbassate solo due e sembra che non fossero neppure posizionate correttamente.
Aveva legato tre parallelepipedi di cemento tutti insieme con un’unica catena e li stava issando sul cassone.

Documenti in regola
“Dev’essere successo qualche cosa di imprevisto ed il carico da dietro dov’era si è spostato di lato” dicevano gli esperti.
La base d’appoggio costituita solo dalle gomme del camion a quel punto non è stata più sufficiente, il baricentro è uscito di fuori e il pesante mezzo si è ribaltato.
E pensare che stava utilizzando il radiocomando e avrebbe potuto starsene trenta metri piĂą in lĂ  al sicuro. Leggi della fisica interpretare male, imprudenza insomma.
Ad un primo esame sembrava tutto a posto: recente la revisione del mezzo, in regola i documenti dell’operaio che era autorizzato ad utilizzare quel genere di machinario.
Saranno le indagini approfondite dei tecnici dell’Asl e dei carabinieri a fugare ogni dubbio in proposito.
La salma dello sfortunato operaio 40enne è stata ricomposta all’obitorio dell’ospedale di Gavardo a disposizione delle autorità.
0326SabbioMo01.jpg 0326SabbioMo01.jpg 0326SabbioMo01.jpg 0326SabbioMo01.jpg