Stato di calamità per il Gaver?
Il comune di Bagolino chiederà lo stato di calamità naturale per il Gaver, mentre la Provincia si muove per mettere in campo soluzioni che garantiscano la sicurezza della strada.

Il comune di Bagolino chiederà lo stato di calamità naturale per il Gaver, mentre la Provincia si muove per mettere in campo soluzioni che garantiscano la sicurezza della strada.
Pare proprio che sia stata produttivo il tavolo di confronto aperto ieri mattina a palazzo Broletto a Brescia, sulla spinosa questione del Gaver.
A discutere del futuro della stazione sciistica si sono incontrati l’assessore Mauro Parolini, il presidente della Comunità montana di Valle Sabbia Ermano Pasini, gli assessori del comune di Bagolino Gianluca Dagani e Mirco Lombardi, i rappresentanti della proprietà degli impianti di risalita e alcuni operatori turistici locali.

A MUOVERE POLITICI e operatori, come noto, la travagliata vicenda legata alle slavine, che in particolar modo quest’anno, ha causato più volte la chiusura della strada verso Gaver, impedendo la fruibilità della stazione sciistica per sei fine settimana.
Sono tutti d’accordo che la situazione si debba sbloccare, sebbene questo sia da considerarsi un anno eccezionale per le abbondanti nevicate, è pur vero che negli ultimi anni la situazione si è ugualmente ripetuta più volte.
«È stato un incontro positivo - ha commentato l’assessore Mauro Parolini - il Gaver è una risorsa economica e per noi è un imperativo garantire che l’attività si possa svolgere nel migliore dei modi, per questo daremo incarico ai nostri tecnici perché individuino al più presto i punti più pericolosi, le possibili soluzioni e infine dovremo individuare le risorse».

Entro un mese l’assessore Parolini confida di avere sul suo tavolo l’elenco delle priorità per poter garantire l’accesso al Gaver senza rischi, e magari cominciare i primi interventi già l’anno prossimo.
Da una prima e veloce analisi pare che siano almeno otto i punti su cui intervenire, quattro prevederebbero solo il rafforzamento di protezioni già esistenti nel tratto da Bagolino e Valle Dorizzo, mentre da Valle Dorizzo a Gaver ci sarebbero altri quattro punti pericolosi e completamente sprovvisti di protezioni.

«Sarà il comune di Bagolino a fare da capofila per chiedere lo stato di calamità naturale alla Regione Lombardia - spiega il presidente della Comunità montana Ermano Pasini - se si considera che la stazione è rimasta chiusa per sei fine settimana con un minimo di mille prenotazioni a weekend, gli operatori del Gaver dovrebbero almeno avere 300mila euro di risarcimento».
Intanto la storia infinita continua e con l’innalzamento delle temperature la Provincia, sentito il nivologo lunedì scorso ha imposto la chiusura della strada fino a giovedì: sbarrata nuovamente, dunque, da Valledorizzo a Gaver, fino a nuove disposizioni.

M.ROV. da Bresciaoggi
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