Avis Odolo, Rivadossi dice la sua
«Sollecitato ad intervenire da alcuni avisini odolesi» anche Fabrizio Rivadossi, assessore odolese ai Servizi sociali, con una lettera dice la sua sulla questione dei prelievi dell'Avis Odolo-Preseglie. Pubblichiamo volentieri.

«Sollecitato ad intervenire da alcuni avisini odolesi» anche Fabrizio Rivadossi, medico, avisino e assessore odolese ai Servizi sociali, con una lettera dice la sua sulla questione dei prelievi dell'Avis Odolo-Preseglie.
Pubblichiamo volentieri.


Caro direttore,
sono l’ assessore ai servizi sociali del comune di Odolo e sono stato responsabile sanitario dell’AVIS locale per molti anni (una decina) durante i quali i prelievi sono stati eseguiti presso la scuola media di Odolo, con tutte le autorizzazioni necessarie da parte degli organi di controllo.
Sono stato sollecitato ad intervenire sull’argomento da alcuni avisini odolesi che si dicevano sconcertati dalla polemica che si è accesa sulla sede delle donazioni, temendo che tutta la faccenda diventasse una ‘questione politica’.
Vorrei rassicurarli circa le volontà della amministrazione comunale.

Come noto solo da tre anni la sede del prelievo è stata spostata presso la Casa delle Associazioni che però è inadeguata per problemi di barriere architettoniche e necessita di rifacimento di servizi igienico sanitari.
Aggiungo che indipendentemente da ciò tale sede non mi sembra tutelare molto i donatori.
Da quanto mi risulta le operazioni di prelievo vengono infatti eseguite su diversi piani dello stabile e se un donatore dovesse sentirsi male (piccoli malori e svenimenti sono all’ordine del giorno) c’è il rischio concreto che cadendo dalle scale possa riportare rilevanti lesioni.
La scelta di spostare la sede del prelievo è stata fatta dalla precedente amministrazione e dalla attuale presidente Avis.
I problemi che oggi vengono alla luce potevano e dovevano essere individuati prima di effettuare quella scelta probabilmente poco ponderata. Ma prendiamo atto che nel frattempo l’ Avis si è trasferita e partiamo da qui!

La presidente ha dichiarato che non verranno più eseguiti prelievi ad Odolo.
Perché? Non certo per la mancanza di volontà della attuale Amministrazione.
Nei primi mesi del 2008 ricevuta una lettera di sollecito dell’ Avis mi occupai volentieri della faccenda ed ebbi occasione di parlare “de visu†con i responsabili dell’ Asl, apprendendo così che le cosiddette ‘deroghe’ ad effettuare i prelievi presso l’attuale sede potevano e dovevano essere in realtà concesse dalla responsabile del centro trasfusionale provinciale.

Informavo per scritto l’ Avis e restavo comunque a loro disposizione, posizione questa ribadita di persona anche a numerosi membri del consiglio direttivo.
Senza più essere stato contattato con dispiacere apprendo oggi dalla stampa questa polemica, che giudico ingenerosa, del tutto gratuita e non voglio credere basata su personalismi che per il bene della stessa associazione dovrebbero essere lasciati da parte.
Se la volontà dell’ Avis locale è quella di spostarsi dal comune di Odolo ne prendo atto, sia pure con rammarico, ma la rispetto trattandosi di una scelta autonoma di una libera associazione.

Tuttavia non capisco davvero questa volontà di complicazione che porta ad ipotizzare diverse soluzioni e ricercare nuove autorizzazioni e pareri ASL senza cogliere la disponibilità di altre strutture comunali alcune delle quali sono già state autorizzate in passato come sede di prelievo.
Se in mezza Vallesabbia, per i prelievi domenicali periodici (4 all’anno con una occupazione media di 3-4 ore per prelievo) vengono usate le scuole e non sedi specifiche realizzate ad hoc ci sarà pure un motivo!

Ribadisco in ogni caso la sensibilità mia (di avisino e donatore attivo) e di tutta l’amministrazione nei confronti di chi attraverso il dono del sangue mette in pratica i valori di solidarietà e gratuità e sottolineo che la soluzione definitiva ed il reperimento di spazi adeguati sarà possibile con la costruzione della nuova Casa di Riposo, di cui è ormai prossima l’ apertura del cantiere e della quale con Sindaco e membri della Fondazione Pasini, di cui faccio parte, mi sto occupando alacremente.
Ci dicano a questo punto dall’Avis locale se sono ancora interessati a questa possibile soluzione o se con il ventilato trasferimento ritengono superato il problema.
In tal caso dovremo ipotizzare nuove soluzioni per gli spazi anche a tal scopo previsti.
Mi sento comunque di rassicurare gli avisini odolesi e sono convinto che con un mix di buona volontà e ragionevolezza da parte di tutti sarà possibile trovare presto una soluzione.

Fabrizio Rivadossi