«Ecia» e tard...iva
di red.

Persiste anche Valle Sabbia la tradizione di bruciare la “vecchia” a met Quaresima. A Gavardo l’associazione del Borgo del Quadrel, attiva in paese da 27 anni, sposta la ricorrenza dal “gioved grasso” al sabato successivo.

Persiste anche Valle Sabbia la tradizione di bruciare la “vecchia” a metà Quaresima. A Gavardo l’associazione del Borgo del Quadrel, attiva in paese da 27 anni, sposta la ricorrenza dal “giovedì grasso” al sabato successivo, che casualmente quest’anno coincide con il primo giorno di primavera.
Al grido «Brusom la ècia» invita tutta la popolazione a prender parte alla festa che avrà inizio alle 20 in via Fornaci, località Ruc. Invita inoltre i bambini del paese a portare le “vecchie” fatte da loro per bruciarle tutte insieme in un grande falò che rischiarirà la serata, ricevendo in cambio un pallone da calcio (la consegna, per ragioni di sicurezza, deve avvenire dalle 15 alle 17.30).

Non mancheranno neanche quest’anno i fuochi d’artificio, immancabili come sempre per questo appuntamento del Borgo del Quadrel. Ma non è tutto. Una festa non è tale se non c’è qualcosa da gustare: e allora a quanti si recheranno ad assistere al rogo sarà offerta una filante polenta tiragna accompagnata da abbondanza di libagioni.
Ogni paese, insomma, festeggia a modo proprio, secondo consuetudini che si perdono nella notte dei tempi oppure con iniziative nuove o consolidate negli ultimi anni.

Ad ogni modo, il comune denominatore è, come sempre, il rogo finale del fantoccio della “vecchia”, cui abitualmente segue un momento di festa. Se certi rituali, come il processo e la processione, fanno pensare ai roghi delle streghe del medioevo, questo rito pagano però si fa risalire ai culti tribali legati alla madre terra, con la vecchia” che simboleggia la brutta stagione che volge al termine, ma anche il male avvenuto nel mondo o nella comunità da bruciare come atto di purificazione.
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