Calvagese - Asco Vestone 0-2
Nella larga e lunga landa di Calvagese il match è equilibrato. I padroni di casa danno del buon filo da torcere alla capolista per tutto il primo tempo. Vantaggio tuttavia meritato degli ospiti che si dimostrano più quadrati dietro.

Nella larga e lunga landa di Calvagese il match è equilibrato. I padroni di casa danno del buon filo da torcere alla capolista per tutto il primo tempo. Vantaggio tuttavia meritato degli ospiti che si dimostrano più quadrati dietro.
Nella ripresa le cose cambiano. I montanari vengono messi alle corde dai quasi lacustri, che assediano l’area avversaria per tutti i 35’ con voglia di far male e buona corsa, mancando però di lucidità e precisione sotto porta.

Sfiorano il pareggio in un paio di occasioni, ma i forti tromboni alzano gli scudi e non si scompongono ostentando pazienza: contropiede verrà.
E infatti firmano il 2 a 0 con una ripartenza, neanche delle più micidiali a dire il vero, ma agevolata dalla sprovveduta difesa locale.
Dovremmo essere qui a parlare di un pareggio, ma il calcio è come la vita: ingiusto, a volte.
Per questo ne siamo innamorati.

Stavolta Guance Rosse, forse già con la testa al recupero di lunedì sera contro il Ghedi, sta a guardare, lasciando l’iniziativa spesso nei piedi del nemico, e quando nel calcio come nel quotidiano si perde il centrocampo è matematico rischiare seriamente la pelle, come diceva il compianto Agostino Biavazzi, illuminato allenatore di quella Pro Patria là.
Fortunatamente il pacchetto arretrato tiene botta con autorità.

Deludono gli avanti, ma non per propria incapacità: mancano semplicemente i rifornimenti.
Dov’è finita quella macchina da gol che ne sfornava 5 a partita? Ingolfata.

Armando Dell'Oca
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